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Venerdì, 26 Aprile 2024
Eutanasia e fine vita

"Esiste un diritto alla morte, nessuno decida sulle libertà altrui"

Lorenzo Giorgi e Laura Famulari, rispettivamente Forza Italia e Partito democratico, intervengono nel dibattito sulla proposta di legge regionale portata avanti dall'associazione Luca Coscioni. A Trieste il caso di una cinquantacinquenne

TRIESTE - A volte capita di fronte a certi temi la politica smetta di litigare e raggiunga una sorta di allineamento. Merito non certo dei cosiddetti ordini di scuderia, bensì del principio secondo il quale ogni uomo e donna hanno diritto all'espressione di un libero pensiero. E' il caso della discussione che ruota intorno al fine vita e alla battaglia che da anni l'associazione Luca Coscioni porta avanti. In Friuli Venezia Giulia, e in particolare a Trieste, una donna di 55 anni ha espresso il desiderio di poter morire a casa sua, Annunciando battaglie anche legali, il suo caso ha portato la stessa classe politica locale ad interrogarsi e a prendere posizione. Così capita che Lorenzo Giorgi di Forza Italia e Laura Famulari del Partito democratico si trovino d'accordo sulla "battaglia di civilità" e annuncino la loro adesione alla campagna per la sottoscrizione della proposta di legge regionale "liberi subito". 

Diritto alla morte

"Esiste il diritto alla vita, è fuor di dubbio - scrive Giorgi - ma deve essere forte e chiaro il concetto che esiste anche un diritto alla morte. Certo in casi eccezionali, dove il bene più prezioso (quello della vita) si trasforma in un inferno della quotidianità. Dove la malattia ha la meglio, dove lo strazio, il dolore e l’impotenza diventano pene e barriere insormontabili, nessuno (ancor peggio nessuna istituzione) può permettersi di decidere sulla libertà di ogni singolo individuo di percorrere una strada che lo porti ad essere liberato. Rivendico la necessaria libertà, in tempi immediati e senza la barbara tempistica della burocrazia e, ancor peggio, senza che qualche funzionario strapagato di turno possa far prevalere le proprie convinzioni sulla volontà di un cittadino libero, di poter scegliere il proprio fine vita. La libertà individuale non può essere offuscata da regole etiche scritte da qualche altro essere umano, che si considerava illuminato".

La battaglia in Consiglio regionale

“Auspico che sul tema del fine vita riusciremo a portare in Consiglio regionale una normativa di attuazione - ha detto la Famulari - con procedure e tempi, per accedere a un diritto fondamentale qual è quello di scegliere una morte dignitosa. In questa circostanza condivido la posizione del presidente Zaia e sono convinta che la politica debba garantire la libera scelta per chiunque si trovi in una situazione di irreversibile sofferenza e con i requisiti previsti, come si è espressa la Corte Costituzionale nel 2019, si deve poter decidere in modo autonomo. La sensibilità dei cittadini su questi temi è assai più grande di quanto appaia. Ci sono temi che non si possono legare a uno schieramento politico piuttosto che a un altro, o alla maggioranza di turno”. 

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