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Gabrovec (con.Reg. Pd): "ben Venga che i nostri Concittadini Sappiano che Trieste e' anche Trst"

C'è chi ha definito "caos toponomastico" la recente sostituzione di alcuni cartelli stradali da parte della società regionale FVG Strade con altri, contraddistinti dall'indicazione bilingue delle località. A difendere invece il fatto e soprattutto...

C'è chi ha definito "caos toponomastico" la recente sostituzione di alcuni cartelli stradali da parte della società regionale FVG Strade con altri, contraddistinti dall'indicazione bilingue delle località.
A difendere invece il fatto e soprattutto a darne una spiegazione è il consigliere regionale del PD, esponente della Slovenska skupnost, Igor Gabrovec. Il consigliere fa notare che la segnaletica stradale bilingue non è un'invenzione di FVG Strade, bensì viene espressamente prevista dalla legge nazionale n. 38 del 2001, meglio conosciuta come legge di tutela della comunità slovena e che all'articolo 10 parla, appunto, delle insegne pubbliche e della toponomastica in lingua slovena (allora di prevedeva una spesa massima di 128 milioni di lire annui per il periodo 2001-2005).

Si tratta di una legge approvata dal Parlamento italiano più di dieci anni fa - prosegue Gabrovec - e più o meno tanti ne sono stati necessari affinché un cittadino potesse vedere insegne bilingui fuori dai Comuni del Carso, dov'erano pacifici soprattutto sulle strade di competenza comunale già da parecchi decenni.

A rompere il ghiaccio è stata la Provincia di Trieste, che nel sostituire la vecchia segnaletica ha pensato bene di rispettare le leggi vigenti nel porre la nuova.

Stesso obbligo vale per ogni altro gestore delle viabilità, Regione e società autostradale compresa, anche se quest'ultima risulta ancora sostanzialmente inadempiente e ciò nonostante gli impegni solennemente assunti già qualche anno fa.

Ben venga allora che i nostri concittadini sappiano che Trieste è anche Trst, Opicina Opcine, Duino è da sempre anche Devin, Monfalcone Trzic e Venezia in sloveno fa Benetke.

È un segno - conclude Gabrovec - che le leggi iniziano, seppur a singhiozzo, a essere rispettate.

E che il territorio inizia ad accogliere normalmente e magari anche con simpatia il fatto che viviamo in un'area mistilingue, da sempre crocevia di popoli, lingue e culture da promuovere e valorizzare.

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