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Giardini inquinati, il Comune punta ai "fitorimedi": frizioni in Consiglio tra M5s e Forza Italia

La mozione pentastellata Danieli-Giannini era passata con un emendamento accolto da tutte le forze politiche in IV Commissione, ma in Consiglio spunta un nuovo emendamento M5s "sulla ferriera" ed è il "caos"

Dopo circa tre mesi di incontri, studi, commissioni, il Comune di Trieste è pronto oggi, martedì 24 gennaio, a sedersi al tavolo tecnico in Regione per presentare il progetto "pilota" per affrontare l'inquinamento diffuso dei parchi triestini. I tempi erano strettissimi perchè o il progetto riguarda i "fitorimedi", la semina di nuove piante, erbe e arbusti da scegliere in base al tipo di contaminazione, che deve per forza avvenire in primavera. 

Il sistema era già stato sperimentato nel parco di San Giovanni da Pierluigi Barbieri (il consulente tecnico del sindaco Dipiazza sulla "ferriera") e dal professor Urbani che avevano esposto il metodo e i vantaggi economici (parliamo di un costo 10-15 volte inferiore a quello della rimozione dei top-soil), i quali avevano affermato che «ormai è finito il tempo delle sperimentazioni, c'è già una lunga lista di studi in tutto il mondo, è una soluzione percorribile che darà risultati, anche se non è certo il livello di raggiungimento degli obiettivi». Nella stessa commisisone del 12 gennaio, Roberto Giovannetti, della Direzione Ambiente della Regione, aveva confermato che nel caso specifico di Trieste si sta affrontando il caso come «inquinamento diffuso che non vuol dire per forza "esteso", ma che l'inquinamento non deriva da una situazione specifica ma da più cause che tutte insieme danno vita all'inquinamento. In caso di inquinamento diffuso è la Regione che deve redigere i piani di gestione». 

In quella commissione l'assessore ai Lavori pubblici Elisa Lodi aveva confermato che dalla Regione, a dicembre, erano giunti 350 mila euro per la messa in sicurezza delle aree verdi inquinate, ma questi soldi non possono essere utilizzati per i "fitorimedi" perchè avevao un indirizzo diverso. Così, lo scorso giovedì 19 gennaio, un'altra IV Commissione (presieduta da Michele Babuder) ha affrontato il tema da un punto di vista politico - la precedente aveva visto protagonisti i tecnici -: la mozione del Movimento 5 stelle, firmata da Elena Danielis e Gianrossano Giannini, presentava delle premesse troppo specifiche che imputavano le cause dell'inquinamento alla produzione siderurgica (e quindi, leggendo tra le righe, alla ferriera di Servola); così, dopo il suggerimento dell'assessore all'Ambiente Luisa Polli (per accelerare i tempi visto l'arrivo della primavera) e la mediazione del presidente Babuder, la mozione era stata emendata (con accogliemento da parte dei firmatari) eliminando le parti relative alla ferriera e con l'impegno da parte dell'assessore Polli «a farsi parte attiva, nell’ambito della leale cooperazione e predisposizione del Piano per l’inquinamento diffuso previsto dal D. Lgs 152/2006, unitamente tra tecnici regionali e comunali, prevedendo prioritariamente l’inserimento del metodo del fitorimedio – previo avallo tecnico di ISPRA – e di chiedere impegno finanziario anche da parte regionale trattandosi di progetto pilota». 

L'epilogo scontato avrebbe dovuto essere quello di una mozione fatta propria o approvata all'unanimità in Consiglio comunale (ieri sera, lunedì 23 gennaio) visto l'accordo raggiunto dopo le commissioni, ma nell'esporla, Elena Danielis (M5s) ha aggiunto che il suo gruppo aveva presentato un secondo emendamento che superava quello della commissione e che in sostanza riprendeva le premesse originarie attribuendo alla ferriera l'inquinamento. Ma a questo punto si è opposto dunque con veemenza il consigliere forzista e presidente della Commisione Micheel Babuder accusando i pentastellati di «voler mettere una bandierina, togliendo dall'inquinamento diffuso puntando il dito su un inquinamento specifico»; a lui ha replicato il capogruppo M5s Paolo Menis: «Noi riportiamo dati dell’Arpa fvg e non vedo perchè dovremmo togliere la premessa. A noi del Movimento 5 stelle non interessano le bandierina, possiamo anche ritirare la mozione e voi la ripresentate se avete timore». 

Il voto è stato severo nei confronti dei presentatori della mozione emendata con favorevoli soli i 6 pentastellati. Ma a questo punto Forza Italia ha ripresentato il testo deliberato dalla Commissione, trovando a loro volta l'opposizione del Movimento 5 stelle che ha accusato «questa amministrazione sta ammettendo e ascrivendo a più cause l’inquinamento. Prendiamo atto di questo, la nostra posizione rimane contraria e non parteciperemo al voto». Il "secondo" voto ha visto 33 voti favorevoli e 6 astenuti facendo passare la mozione e oggi, martedì 24 gennaio, l'assessore presenterà la proposta al tavolo tecnico regionale. 

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