Giorgio Rossetti: «Trieste capace di esprimere una classe politica di notevole peso»
Lo scrive in un post pubblicato nel suo profilo facebook Giorgio Rossetti, ex europarlamentare del PC, tra i nomi citati Luca Visentini, Debora Serracchiani, Ettore Rosato, Sandro Maran, Massimiliano Fedriga, Gianni Cuperlo e Roberto Menia
«Allora è ufficiale: Luca Visentini, già segretario regionale della UIL del Friuli Venezia Giulia, è il prossimo Segretario generale della Confederazione Europea dei Sindacati».
Lo scrive in un post pubblicato nel suo profilo facebook Giorgio Rossetti, ex europarlamentare del PC.
«Candidato unico alla prestigiosa ed impegnativa carica - continua Rossetti - , sarà eletto formalmente in occasione del congresso del prossimo autunno. Congratulazioni e complimenti: Luca è un giovane serio e preparato, e rilancerà sicuramente un ruolo europeo più attivo dei sindacati.
«A questo punto - continua il post - non si può sfuggire ad una osservazione: Luca Visentini a capo dei sindacati europei: Debora Serracchiani vicesegretaria nazionale del PD; Ettore Rosato capogruppo del PD alla Camera; Sandro Maran, vice-capogruppo PD al Senato; Massimiliano Fedriga capogruppo della Lega Nord alla Camera; Gianni Cuperlo, autorevole esponente della Direzione nazioale PD».
«Aggiungi Menia - spiega - , oggi un po' in ombra per il suo coerente sodalizio con Fini, ma fino a ieri esponente di punta della destra nazionale; e mettici Giulio Ercolessi, altro uomo di punta di un partito liberale che in Italia non ha molte fortune, ma è pur sempre la quarta forza del Parlamento europeo, e Giulio non fa che correre in tutti i vari paesi dove i liberali contano.
Così, salvo errori ed omissioni, il quadro è completo: il quadro di una regione e di una Trieste in particolare, capaci di esprimere una classe dirigente a livello nazionale ed europeo di notevole peso».
«Si potrebbe osservare - conclude la nota - che tutto è relativo, visto il basso profilo del dibattito politico oggi. Ma non sono d'accordo. Le partite si giocano sul tavolo che la sorte (o la storia) ci assegna e con le carte che abbiamo, non quelle che ci piacerebbero. E per quanto conosco le persone che ho citato, penso di poter dire che ciascuna per la sua parte politica, rappresenta degnamente non solo le sue idee, ma anche questa città e questa regione. Non sarebbe male se, al di là delle diversità ideali, riuscissero a trovare una qualche forme d'intesa per risollevare le sorti di quest'area».
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