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Giovanni Maria Coloni (Capogruppo pd in Consiglio Comunale) su Imu: " le Proposte della Maggioranza"

Riceviamo da Giovanni Maria Coloni capogruppo Pd on consiglio comunale e pubblichiamo: Il Consiglio Comunale ha approvato lunedì sera la mozione recante gli indirizzi in materia di prima applicazione dell'IMU proposta dai gruppi della maggioranza...

Riceviamo da Giovanni Maria Coloni capogruppo Pd on consiglio comunale e pubblichiamo:

Il Consiglio Comunale ha approvato lunedì sera la mozione recante gli indirizzi in materia di prima applicazione dell'IMU proposta dai gruppi della maggioranza di centrosinistra (Partito Democratico, Italia dei Valori, SEL, Federazione della Sinistra, Trieste Cambia e Libertà Civica): la mozione è stata approvata con il voto favorevole anche di alcuni gruppi dell'opposizione, e l'astensione degli altri, senza voti contrari.

I Comuni si trovano quest'anno a dover applicare per la prima volta questa nuova imposta sugli immobili, con cui devono far fronte ai minori trasferimenti di risorse da parte dello Stato, per garantire i servizi essenziali ai cittadini.

Fra i punti qualificanti proposti, in un'ottica di equità e progressività:


- fissare l'aliquota base per le abitazioni principali nella misura più bassa possibile, compatibilmente con le esigenze di bilancio;

- sulle abitazioni ulteriori rispetto alla prima casa, prevedere delle aliquote diversificate per gli immobili, con valori crescenti di tali aliquote, a seconda che siano, rispettivamente:

· locati a canone concordato (ed assimilati, quali contratti transitori e per studenti universitari), ovvero alloggi delle cooperative a proprietà indivisa, ovvero concessi in comodato gratuito ai parenti prossimi;

· locati a canone di mercato;

· sfitti.

La mozione inoltre sottolinea il problema dell'applicazione dell'IMU per gli immobili di natura sociale (quali gli immobili delle ATER), da risolvere con appositi interventi del legislatore, ed invita altresì il Sindaco e la Giunta a valutare la fattibilità giuridica ed economica:

- di agevolare, mediante un'aliquota più bassa, le attività produttive di nuovo insediamento

- di prevedere un'aliquota ridotta sulla prima casa in caso di mutuo ipotecario per l?acquisto della stessa

- di applicare un regime agevolato a favore dei soggetti anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, secondo le specifiche previsioni della legge n. 662/1996

testo della mozione:

Oggetto: Indirizzi in materia di prima applicazione dell'IMU

Premesso che il Comune di Trieste ha tra i suoi compiti istituzionali l'erogazione di un'ampia serie di servizi essenziali da erogare per garantire una decorosa qualità della vita dei suoi cittadini,
tutelando in particolare coloro che sono nelle fasce più basse di reddito, e che anche a causa della grave crisi economica che il Paese sta attraversando da anni, si trovano sotto o vicino alla soglia di povertà;
che esistono pertanto degli imprescindibili oneri da sostenere per la collettività, che devono trovare copertura di bilancio anche attraverso l'imposizione fiscale comunale prevista dall'attuale assetto dell'ordinamento;

rilevato che negli ultimi mesi è intervenuta una profonda trasformazione delle regole e delle fonti di finanziamento dei bilanci degli enti locali, per le recenti modifiche normative sia a livello nazionale sia a livello regionale, cui conseguono notevoli e particolari difficoltà per questo Comune, il quale deve riconsiderare radicalmente le fonti di finanziamento e la struttura stessa del bilancio; a seguito dei diversi interventi normativi tra cui il "Patto di stabilità interno per gli enti locali", il Comune di Trieste deve attuare la massima attenzione agli equilibri economico-finanziari;

considerato che Il Paese attraversa una difficilissima situazione economica a seguito della quale ha dovuto con l'art. 13 del Decreto Legge n. 201/2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214/2011 introdurre, "in via sperimentale", già a far data dal 1° Gennaio 2012, l'imposta municipale propria, la c.d. "I.M.U.", anticipando di due anni l'introduzione della nuova imposta la cui decorrenza era stata prevista dal 2014 in virtù dell'art. 8 del Decreto Legislativo n. 23/2011;

atteso che la nuova disciplina si distingue dalla precedente formulazione per l'assoggettamento ad imposta dell'abitazione principale che, invece, il predetto art. 8 escludeva espressamente dal presupposto impositivo dell'IMU, nonché per l'attribuzione allo Stato della metà del gettito dell'imposta sugli immobili diversi dall'abitazione principale, calcolata secondo le aliquote ordinarie di legge;

rilevato che minori aliquote che siano eventualmente stabilite dai comuni sugli immobili diversi dall'abitazione principale danno luogo ad una riduzione di gettito che rimane a carico degli enti medesimi, in quanto allo Stato deve essere attribuita comunque la metà del gettito ad aliquota
ordinaria (7,6 per mille);

sottolineato che il bilancio comunale dovrà essere improntato ad un contenimento della spesa, contenimento che non può peraltro essere spinto oltre certi limiti, visto quanto sopra descritto; atteso peraltro che il bilancio 2011 evidenziava un avanzo di amministrazione, che per legge può essere destinato esclusivamente alla copertura di spese correnti non ripetitive e di spese in conto capitale;

rilevato che risulta peraltro prevedibile che l'amministrazione dovrà affrontare costi e oneri, anche di recente evidenziatisi, per interventi manutentivi e di gestione del patrimonio, e che anche a tali emergenze si dovrà dare risposta mediante risorse del bilancio dell'ente;

rilevato che è doveroso garantire che le risorse del bilancio comunale siano adeguate alla domanda di servizi che il Comune deve assicurare alla cittadinanza sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo; evidenziata l'opportunità di rispondere in sede di applicazione dell'IMU, nella limitata autonomia che è assegnata ai consigli comunali dall'art. 13 del Decreto Legge n. 201/2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214/2011, a criteri di equità e di progressività in ottemperanza al dettato costituzionale (art. 53 della Costituzione);

valutata altresì l'opportunità di incentivare l'installazione ed il permanere sul territorio comunale di imprese economiche, e gli evidenti scopi sociali, oltre che di ricchezza territoriale, nell'aumento di attività economiche che possano in qualche modo aumentare l'offerta di lavoro sul territorio comunale, già fortemente sacrificato dalla diversa tassazione presente negli stati confinanti col territorio comunale;

IL CONSIGLIO COMUNALE DI TRIESTE
impegna il Sindaco e la Giunta
a porre in essere, nella predisposizione del bilancio di previsione 2012, e nel rispetto dell'esigenza dell'esattezza delle previsioni di entrata per l'IMU da iscrivere a bilancio, le seguenti indicazioni relativamente all'applicazione dell'IMU:
- prevedere, in via ordinaria, di fissare l'aliquota base per le abitazioni principali nella misura più bassa possibile compatibilmente con le esigenze di bilancio;
- verificare la possibilità, nei limiti consentiti dalla norma e al fine di conseguire una maggiore equità nella ripartizione degli oneri derivanti dall'imposta, di inserire degli elementi di progressività;
- prevedere delle aliquote diversificate per gli immobili non aventi la caratteristica di abitazione principale, con valori crescenti di tali aliquote, a seconda che siano, rispettivamente:
· locati a canone concordato (ed assimilati, quali contratti transitori e per studenti universitari), ovvero alloggi delle cooperative a proprietà indivisa, ovvero concessi in
comodato gratuito ai parenti prossimi;
· locati a canone di mercato;
· sfitti;

invita altresì il Sindaco e la Giunta
a richiedere al legislatore di provvedere ad affrontare il problema dell'applicazione dell'IMU per gli immobili di natura sociale (quali gli immobili degli ATER), prevedendone l'esenzione o, quantomeno, l'applicazione di un'aliquota più bassa possibile; a valutare la fattibilità giuridica ed economica di disporre un'agevolazione, mediante un'aliquota più bassa, a favore delle attività produttive di nuovo insediamento, per i primi tre anni; ad approfondire dal punto di vista giuridico ed economico la possibilità di prevedere un'aliquota ridotta per l'abitazione principale, qualora l'immobile sia gravato da mutuo ipotecario contratto per l'acquisto del medesimo immobile, limitando tale fattispecie ad un numero limitato di annualità per ciascun soggetto, nonché alle categorie di immobili di tipo economico e popolare;
ad approfondire dal punto di vista giuridico ed economico la possibilità di applicare il regime previsto per l'abitazione principale (ovvero l'aliquota minima prevista per la seconda casa) a favore dei soggetti anziani o disabili che acquisiscono la residenza in istituti di ricovero o sanitari a seguito di ricovero permanente, a condizione che l'immobile non risulti locato, come da previsione di cui all'art. 3, comma 56 della legge n. 662/1996, richiamata dal comma 10 dell'art. 13 del Decreto
Legge n. 201/2011, convertito con modificazioni dalla Legge n. 214/2011.

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