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Guardia di Finanza Fvg: l'Attivita' Svolta nei primi 5 Mesi del 2012

La Guardia di Finanza del Friuli Venezia Giulia ha celebrato il 238° Anniversario della sua Fondazione, con una sobria cerimonia militare svoltasi a Trieste all‟interno della caserma “Campo Marzio”, sede del Comando Regionale.La ricorrenza, cui...

La Guardia di Finanza del Friuli Venezia Giulia ha celebrato il 238° Anniversario della sua Fondazione, con una sobria cerimonia militare svoltasi a Trieste all?interno della caserma "Campo Marzio", sede del Comando Regionale.

La ricorrenza, cui hanno preso parte Autorità civili, religiose e militari, le rappresentanze delle Associazioni Combattentistiche e d?Arma e delle Sezioni dei Finanzieri in congedo, ha costituito anche l?occasione per tracciare il bilancio dei risultati conseguiti dalle Fiamme Gialle in Regione, nei primi cinque mesi dell?anno.

L?attività svolta dai Reparti del Corpo nel periodo considerato si è concentrata sul perseguimento degli obiettivi strategici propri di una Polizia economico-finanziaria a competenza generale.
L?attenzione maggiore è stata pertanto posta sui fenomeni più gravi e distorsivi della libera concorrenza e del mercato, al contrasto dell?economia sommersa, dei reati tributari, delle frodi fiscali, dell?elusione e dell?evasione internazionale, rivolgendo grande attenzione anche al contrasto delle frodi e degli sprechi sul versante della spesa pubblica, senza trascurare la repressione e la prevenzione degli illeciti legati al riciclaggio di denaro e dei reati societari e fallimentari.

Inoltre, significative risorse ed energie sono state impiegate nel combattere il dilagante fenomeno della contraffazione, il contrabbando, il lavoro nero e l?abusivismo commerciale, a tutela della legalità e di tutti coloro che correttamente adempiono ai propri obblighi tributari e operano sul mercato nel rispetto delle regole.

LOTTA ALL'EVASIONE FISCALE
L?attività svolta nei primi cinque mesi dell?anno si è sviluppata attraverso:
a. l?esecuzione di 1.618 verifiche e controlli fiscali, che hanno consentito di proporre agli Uffici Finanziari il recupero a tassazione di basi imponibili ai fini delle Imposte Dirette per oltre 303 milioni di euro ed ai fini IVA per circa 35 milioni di euro.

In particolare, i reparti operativi hanno concentrato l?attenzione sulle "grandi frodi carosello", che continuano a porsi quali gravi fattori distorsivi del mercato nazionale e comunitario con ingenti evasioni in materia tributaria e dell?IVA in particolare. Le esperienze operative maturate hanno confermato come l?utilizzo e l?emissione di fatture per operazioni inesistenti a mezzo di società cartiere, finalizzato ad evadere le imposte e immettere in consumo beni a prezzi inferiori a quelli di mercato, costituisca un fenomeno sempre vivo e ad elevato effetto distorsivo.
Due casi particolari hanno riguardato altrettante società, una operante nella fabbricazione di imballaggi in materie plastiche e l?altra nel commercio all?ingrosso di prodotti chimici, nei confronti delle quali sono stati contestati elementi negativi di reddito non deducibili per 11 milioni di euro, elementi positivi di reddito non dichiarati per 1,8 milioni di euro e IVA dovuta per 2,5 milioni di euro.

b. lo svolgimento di circa 12 mila controlli in materia di scontrini e ricevute fiscali (cui vanno ad aggiungersi 5 mila controlli su strada), che hanno portato all?accertamento di 910 irregolarità, pari, complessivamente ad una percentuale del 7,6%. Nel dettaglio, la percentuale delle mancate emissioni nel settore degli scontrini fiscali è stata pari al 12,4% in provincia di Pordenone (226 infrazioni su 1817 controlli), al 10,5% in provincia di Trieste (154 infrazioni su 1463 controlli), al 7,8% in provincia di Gorizia (161 infrazioni su 2057 controlli), al 5,3% in provincia di Udine (227 su 4225 controlli), per una media su base regionale pari al 9%.

I rilievi nel comparto delle ricevute fiscali, pari a 142 su 2399 controlli eseguiti, denotano irregolarità, in media (su base regionale), del 6% circa. I dati complessivi collocano comunque la Regione tendenzialmente tra quelle più "virtuose" in ambito nazionale, nel solco di una sostanziale attenzione da parte degli operatori di settore al rispetto degli obblighi di legge in argomento; va, peraltro, segnalato che la forte azione di controllo realizzata dall?inizio dell?anno ha evidenziato un tendenziale incremento delle violazioni rispetto al recente passato;

c. la denuncia all?Autorità Giudiziaria di 189 soggetti per reati fiscali, di cui 2 in stato di arresto;

d. il contrasto all'economia sommersa, cui è stata rivolta particolare attenzione, con l?individuazione di 101 evasori totali e 13 paratotali, ed il conseguente recupero a tassazione di 194 milioni di euro di basi imponibili ai fini delle Imposte Dirette e la scoperta di IVA evasa per circa 26 milioni di euro.
Nel dettaglio: 61 sono stati gli evasori scoperti a Udine (53 totali e 8 paratotali), 20 a Gorizia (18 totali e 2 paratotali), 20 a Trieste (19 totali e 1 paratotali) e 13 (11 totali e 2 paratotali) a Pordenone.

I settori economici principali nei quali sono risultati operare tali evasori sono quello edilizio ed immobiliare, il commercio all?ingrosso ed al dettaglio, il comparto della ristorazione ed ancora quello delle attività di consulenza e dei servizi alla persona, dell?allevamento e della pesca. Interessante la casistica delle situazioni riscontrate, tutte comunque finalizzate a rimanere sconosciuti al fisco: si è passati dai soggetti che emettevano documentazione fiscale apparentemente regolare, salvo poi essere completamente inadempienti agli obblighi dichiarativi e contabili, a quelli assolutamente "occulti", per finire con coloro che, pur essendo in possesso di un regolare impianto contabile, hanno poi omesso di presentare le prescritte dichiarazioni fiscali. Determinanti, per la ricostruzione dei redditi evasi si sono rivelati, oltre che gli "incroci" consentiti dalle banche dati in uso alla Istituzione, il ricorso a tecniche investigative proprie di un Corpo di Polizia ed all?effettuazione di indagini finanziarie.

Un caso particolare ha riguardato un imprenditore operante nel settore del commercio al dettaglio di fiori e piante che ha creato diversi consorzi e imprese individuali intestate a dei prestanome gestendo personalmente, ma in maniera occulta, tutte le attività, omettendo quasi totalmente l?istituzione delle scritture contabili.

Durante le verifiche fiscali, che hanno fatto emergere ricavi non dichiarati per oltre 500 mila euro, sono stati scoperti 13 lavoratori completamente in nero, in quanto fittiziamente aderenti ad una Associazione culturale avente per oggetto l?attività di promozione culturale ed artistica finalizzata alla "maturazione umana e civile".

Per conferire ulteriore efficacia all?effettivo recupero delle imposte evase, sono state avanzate all?Agenzia delle Entrate 33 proposte di applicazione di misure cautelari ex art. 22 D.Lgs. n. 472 del 1997, a garanzia dei crediti erariali.

Per le stesse finalità, i reparti del Corpo hanno avanzato 14 proposte di "sequestro per equivalente", per reati tributari, di beni per un valore complessivo pari a 9,2 milioni di euro. Nel periodo considerato sono stati eseguiti 26 provvedimenti di sequestro, anche conseguenti a precedenti proposte, emessi dalla Autorità Giudiziaria riguardanti beni e valori per un importo complessivo di 2,8 milioni di euro. Tra i più significativi, quello eseguito in provincia di Pordenone nell?ambito di un?indagine per una frode fiscale perpetrata da una ditta esercente il commercio di articoli di ferramenta.

A carico della stessa sono stati sequestrati, quali provento del reato di emissione di fatture false, contanti per circa 1,8 milioni di euro, rinvenuti occultati all?interno di un freezer collocato a casa di uno degli indagati. Le complessive indagini hanno portato alla denuncia di 53 soggetti, nonché all?adozione, nei confronti dei due principali responsabili, della misura di prevenzione personale della Sorveglianza speciale di Pubblica Sicurezza e patrimoniale della confisca dei beni posseduti sino alla concorrenza di 2 milioni di euro.

e. la bontà e l?efficacia dell?attività ispettiva svolta nel settore fiscale ha trovato riscontro nell?accresciuto ricorso all?istituto dell'adesione ai processi verbali di constatazione da parte dei contribuenti, ad ulteriore dimostrazione della efficacia della selezione dei soggetti sottoposti a controllo;

f. l?impiego di significative risorse, anche in termini di qualità professionale, nel contrasto all?evasione fiscale internazionale. Sono stati scoperti sofisticati fenomeni elusivi, che hanno consentito illeciti risparmi d?imposta, anche con il supporto di strutture professionali in grado di approntare ingegnosi strumenti finanziari e architetture societarie transnazionali. Una recente attività investigativa svolta in provincia di Udine, ha riguardato un soggetto che aveva fittiziamente dichiarato di risiedere nella Repubblica Dominicana ma che, di fatto, risultava amministratore di una società con sede in Udine e riconducibile alla moglie.
Oltre 12 milioni di euro la base imponibile recuperata a tassazione, 3 milioni di euro l?Iva dovuta e 6 milioni di euro le fatture per operazioni inesistenti contestate.

In un altro caso sono state scoperte 3 società di diritto estero operanti nel settore della cantieristica navale che, pur essendo stabilmente organizzate in provincia di Gorizia, si sono completamente sottratte all?adempimento degli obblighi fiscali per i redditi prodotti sul territorio nazionale, con un?evasione di oltre 40 milioni di euro ai fini delle Imposte Dirette.
Nell?attività di indagine in argomento, valore significativo è da attribuirsi alla efficace collaborazione internazionale avviata con due stati esteri mediante il coordinamento svolto dal Comando Generale del Corpo.

g. il contrasto al lavoro nero, che ha portato all?individuazione di 213 lavoratori irregolari e/o in nero, con conseguenti contestazioni a carico di 78 datori di lavoro. Nel dettaglio: 90 sono stati scoperti a Gorizia, 43 a Pordenone, 42 a Udine e 38 a Trieste.
I settori maggiormente interessati alle irregolarità sono stati l?edilizia, la cantieristica, i servizi di ristorazione ed i subappalti in genere. Il Corpo ha rafforzato ulteriormente il contrasto a tali fenomeni anche sulla base dell?affinamento del raccordo operativo tra i Comandi Provinciali e le Direzioni Provinciali del Lavoro.

LOTTA AGLI SPRECHI DEL BILANCIO PUBBLICO

La tutela del bilancio nazionale ha costituito una precisa priorità nell?attività dei reparti regionali ed è stata condotta attraverso una azione decisa e mirata, fondata su analisi di rischio e su preliminari attività di intelligence ed investigative proprie di un Corpo di Polizia ed indirizzate alla selezione degli obiettivi a più elevato indice di pericolosità. Rilevante è stata, sul fronte delle uscite, la lotta agli sprechi ed al distorto utilizzo delle risorse pubbliche, sui cui esiti fanno particolare affidamento i cittadini in un momento così delicato per l?economia del Paese.

Il recupero delle risorse illecitamente distolte dalle finalità pubbliche, in pregiudizio delle politiche di sostegno delle imprese e dei lavoratori in difficoltà, ovvero addirittura delle famiglie in stato di indigenza, riveste un?importanza di livello non inferiore al contrasto all?evasione fiscale.

Iniziando dalle truffe in materia di finanziamenti comunitari, nazionali e/o locali, 29 (8 per frodi comunitarie e 21 per quelle nazionali e/o locale) sono stati i soggetti denunciati per aver percepito o richiesto, illecitamente, provvidenze pubbliche per circa 16 milioni di euro (10 milioni comunitarie e 6 milioni nazionali e/o locali).

Di particolare interesse è risultata l?attività svolta a Trieste nei confronti di una società operante nel settore delle telecomunicazioni, che ha rendicontato, con fatture per operazioni inesistenti, spese per il personale mai sostenute, ottenendo illeciti contributi comunitari e regionali pari a 2 milioni di euro. Un altro caso ha riguardato l?indebito conseguimento da parte di una società di capitali di un contributo pubblico pari a circa 1,7 milioni di euro, normalmente destinato a favore della ricerca applicata e dell?innovazione tecnologica, con la denuncia di tre responsabili per il reato di truffa.

D?iniziativa e su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti, sono stati eseguiti 34 interventi, con la segnalazione di danni erariali per oltre 2 milioni di euro.
Nel comparto degli aiuti economici e delle prestazioni sociali agevolate (ad esempio pensioni ed assegni sociali, contributi dei Comuni per gli affitti, per le mense scolastiche, le borse di studio, ecc.) sono stati scoperti 16 "finti poveri".

Merita ricordare il caso di una settantenne che, nonostante fosse emigrata in Sud America negli anni "50, dal 2007 percepiva l?assegno sociale in quanto "nullatenente" e fittiziamente residente nel territorio isontino. Per ovviare al problema della riscossione della pensione, la donna aveva aperto un conto corrente in Italia sul quale veniva accreditato mensilmente l?assegno, delegando per l?incarico un parente residente in Italia quale "persona di fiducia".

Altro caso scoperto ha riguardato un emigrante, da anni in Germania, che, al fine di rendere credibile la propria posizione di residente in Italia e poter percepire, indebitamente, la pensione sociale, aveva addirittura iscritto i nipoti presso una scuola nel nostro Paese, nonostante abitassero in territorio tedesco. Ed ancora i Finanzieri hanno portato alla luce la vicenda di una coppia di cittadini colombiani residenti fittiziamente nel goriziano i quali, sebbene rientrati già dal settembre 2010 nella nazione d?origine continuavano a percepire l?assegno come se fossero rimasti in Italia. Una donna, invece, per lucrare un indebito beneficio per i due figli minorenni, aveva omesso di segnalare il reddito del marito, risultato poi convivente, per oltre 50 mila euro.

Efficacia in tal senso è da attribuirsi ai protocolli siglati con varie Amministrazioni Comunali diretti a facilitare la conoscenza dei soggetti richiedenti o beneficiari di erogazioni pubbliche e sui quali emergano fondati dubbi sulla veridicità delle dichiarazioni rese, ovvero sulla titolarità dei requisiti richiesti per l?attribuzione del beneficio.

TUTELA DEL MADE IN ITALY E TUTELA DEI CONSUMATORI

Nella lotta al mercato del falso ed alla contraffazione, sono stati sequestrati 18 mila oggetti e accessori vari e denunciati 27 responsabili, prevalentemente di origine straniera.
In tale settore l?attività del Corpo si è indirizzata alla ricostruzione degli anelli della "filiera del falso", per individuare sia i luoghi di illecita produzione delle merci contraffatte che quelli di stoccaggio e di destinazione finale. L?illecita attività risulta sempre di più gestita da organizzazioni transnazionali, spesso di matrice criminale, che immettono sul mercato anche prodotti non conformi alla normativa comunitaria, nonché pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori. In tale ultimo comparto oltre 650 mila sono stati i beni sequestrati.

Da evidenziare, a tal proposito, come anche la rete web venga sempre più utilizzata per la commercializzazione on line di prodotti contraffatti o insicuri, nonché per l?abusiva distribuzione, su piattaforme telematiche spesso create ad hoc, di supporti multimediali protetti dal diritto d?autore, ovvero di beni, come i medicinali, la cui commercializzazione è strettamente disciplinata e monitorata.

LOTTA ALLA CRIMINALITÁ ORGANIZZATA

A tutela della sicurezza pubblica, obiettivo sempre più socialmente condiviso, la Guardia di Finanza regionale si è distinta in particolare:

a. nella lotta al traffico di stupefacenti: sono stati eseguiti 30 interventi con la denuncia di 23 responsabili (17 dei quali in stato di arresto), il sequestro di circa 2 kg. di hashish e marijuana, di oltre 1 kg. di eroina e cocaina e di 6 automezzi;

b. nel contrasto al traffico di armi: sono stati denunciati 3 soggetti e sequestrate 33 armi e 121 munizioni.

TUTELA DEL MERCATO DEI CAPITALI

In materia di tutela del mercato dei capitali e del sistema economico sono state eseguite 19 investigazioni antiriciclaggio, che hanno permesso di accertare il trasferimento illegale di denaro e valori per circa 3,5 milioni di euro e la denuncia di 14 soggetti. Si tratta di indagini che hanno preso il via nel momento in cui ingenti capitali, anche di provenienza illecita, sono entrati in contatto con il sistema bancario finanziario.

I numerosi controlli effettuati nelle aree doganali dei valichi di confine, dei porti e dell?aeroporto di Ronchi dei Legionari, hanno consentito di individuare e bloccare il trasferimento illecito di denaro contante o di titoli, da o verso l?estero, per circa 670 mila euro.

CONTRABBANDO DI TABACCHI LAVORATI ESTERI E DI PRODOTTI PETROLIFERI

Si tratta di fenomeni che registrano una significativa crescita anche quale diretta conseguenza del forte aumento dei prezzi al consumo.
a. in materia di tabacchi lavorati esteri sono stati eseguiti 72 interventi con la denuncia di 91 persone (45 delle quali tratte in arresto), il sequestro di circa 5 tonnellate di prodotto e di 35 automezzi, in particolare furgoni e autovetture modificati allo scopo.

Tra i servizi di rilievo si segnala l?operazione San Giuseppe che ha consentito di disarticolare un?organizzazione criminale transfrontaliera con l?esecuzione di 12 arresti,

l?accertamento di tributi evasi per circa 3 milioni di euro conseguenti all?illecita introduzione in frode nel territorio dello Stato di oltre 14 tonnellate di t.l.e., nonché di operare il sequestro di 9 autoveicoli, poi assegnati in uso dall?Autorità Giudiziaria ad Enti con finalità benefiche, come la Croce Rossa Italiana.

b. in materia di oli minerali sono stati denunciati 23 soggetti e sequestrati 18 quintali di prodotti petroliferi.
Accanto ai principali compiti in materia economico-finanziaria, la Guardia di Finanza in Regione ha continuato a svolgere anche un?azione concorsuale di soccorso in mare ed in montagna.

In particolare il Soccorso Alpino, con le Stazioni di Tolmezzo e Sella Nevea, ha eseguito 17 interventi, traendo in salvo 20 persone, in piena ed efficace collaborazione con il "C.N.S.A.S." del Friuli Venezia Giulia.
In definitiva, si tratta di risultati che vanno ben oltre la dimensione statistica dei numeri che li certificano, e sono espressivi di un impegno concreto, forte e costante, a contrasto dell?illegalità in tutte le sue sfaccettature.

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