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Il Bilancio delle Fiamme Gialle Fvg sull'Evasione Fiscale e sulla Criminalita' Organizzata

L’anno 2011 è stato un anno denso di impegni e di risultati per il Comando Regionale della Guardia di Finanza del Friuli Venezia Giulia. L’attività svolta dai Reparti del Corpo ha interessato tutti i settori di servizio di interesse istituzionale...

L'anno 2011 è stato un anno denso di impegni e di risultati per il Comando Regionale della Guardia di Finanza del Friuli Venezia Giulia.

L'attività svolta dai Reparti del Corpo ha interessato tutti i settori di servizio di interesse istituzionale, dalla lotta all'evasione e all'elusione fiscale, fino al contrasto alla criminalità economica ed organizzata, senza ovviamente trascurare il crescente fenomeno della contraffazione, del contrabbando, del lavoro nero e dell'abusivismo commerciale, a tutela di tutti coloro che correttamente adempiono ai propri obblighi tributari e operano sul mercato nel rispetto delle regole.

Pochi giorni orsono è stato fornito agli Organi di Stampa il bilancio relativo all'attività svolta in Regione nel settore della spesa pubblica, consuntivo che ha dato modo di apprezzare come anche in tale comparto si possano rinvenire sprechi e frodi capaci di arrecare gravi pregiudizi ai bilanci pubblici.

Nell'anno in corso, il piano d'azione delle Fiamme Gialle del Comando Regionale proseguirà con non minore incisività e determinazione nel perseguimento degli indirizzi e degli obiettivi strategici fissati dall'Autorità di Governo, mediante l'attuazione di piani d'azione concentrati sui fenomeni più gravi e distorsivi della libera concorrenza e del mercato, quali l'economia sommersa, i reati tributari, le frodi fiscali e l'evasione internazionale.

CONTRASTO ALL'EVASIONE FISCALE

L'attivita svolta nel 2011 si è sviluppata attraverso:

a) l'esecuzione di oltre 3.600 verifiche e controlli fiscali, che hanno consentito di proporre agli Uffici Finanziari il recupero a tassazione di basi imponibili ai fini delle Imposte Dirette per oltre 420 milioni di euro ed ai fini IVA per 80 milioni di euro.

In particolare i reparti operativi hanno concentrato l'attenzione sulle "grandi frodi carosello", che continuano a porsi quali gravi fattori distorsivi del mercato nazionale e comunitario con ingenti evasioni in materia tributaria e dell'IVA in particolare. Le esperienze operative maturate nel trascorso anno hanno confermato come l'utilizzo e l'emissione di fatture per operazioni inesistenti a mezzo di società cartiere, finalizzato ad evadere le imposte e immettere in consumo beni a prezzi inferiori a quelli di mercato, costituisca un fenomeno sempre vivo e ad elevato effetto distorsivo. Il caso più significativo è stato individuato a Udine con la scoperta di una maxifrode da 43 milioni di euro nel settore delle competizioni sportive di rally automobilistici. Per realizzare la truffa erano state create due società "cartiere" interposte in operazioni di sponsorizzazione e di noleggio di autovetture da corsa partecipanti a varie manifestazioni e rally d'importanza nazionale e internazionale.

b) lo svolgimento di circa 30 mila controlli in materia di scontrini e ricevute fiscali (cui vanno ad aggiungersi oltre 12 mila controlli su strada), che hanno portato all'accertamento di oltre 1.400 irregolarità. Nel dettaglio, la percentuale delle mancate emissioni nel settore degli scontrini fiscali è stata pari al 9% in provincia di Pordenone (369 infrazioni su 4044 controlli), al 7% in provincia di Trieste (263 infrazioni su 3562 controlli), al 6% in provincia di Gorizia (285 infrazioni su 4902 controlli), al 4% in provincia di Udine (388 su 10536 controlli).

I rilievi nel comparto delle ricevute fiscali, pari a 121, si sono attestati su una media regionale nell'ordine del 3% circa. I dati complessivi collocano la Regione tendenzialmente tra quelle più "virtuose" in ambito nazionale, nel solco di una sostanziale attenzione da parte degli operatori di settore al rispetto degli obblighi di legge in argomento;

c) la denuncia all'Autorità Giudiziaria di 351 soggetti per reati fiscali, societari e fallimentari.

d) Il contrasto all'economia sommersa, cui è stata rivolta particolare attenzione, con l'inviduazione di 242 evasori totali e 29 paratotali, con conseguente recupero a tassazione di 260 milioni di euro di basi imponibili ai fini delle Imposte Dirette e la scoperta di IVA evasa per oltre 40 milioni di euro. Nel dettaglio: 135 sono stati gli evasori "stanati" a Udine (121 totali e 14 paratotali), 54 a Gorizia (50 totali e 4 paratotali), 49 a Trieste (46 totali e 3 paratotali) e 33 (25 totali e 8 paratotali) a Pordenone.

I settori economici principali nei quali sono stati individuati tali evasori sono risultati quello edilizio ed immobiliare, quello del commercio all'ingrosso ed al dettaglio, quello della ristorazione ed ancora quello delle attività di consulenza e dei servizi alla persona, dell'allevamento e della pesca. Interessante la casistica delle situazioni riscontrate, tutte comunque finalizzate a rimanere sconosciuti al fisco: si è passati dai soggetti che emettevano documentazione fiscale apparentemente regolare, salvo poi essere completamente inadempienti agli obblighi dichiarativi e contabili, a quelli assolutamente "occulti", per finire con quelli che, pur essendo in possesso di un regolare impianto contabile, hanno poi omesso di presentare le prescritte dichiarazioni fiscali. Determinanti, per la ricostruzione dei redditi evasi si sono rivelati, oltre che gli "incroci" consentiti dalle banche dati in uso alla Istituzione, il ricorso a tecniche investigative proprie di un Corpo di Polizia ed all'effettuazione di accertamenti bancari.

Per conferire ulteriore efficacia all'effettivo recupero delle imposte evase, sono state avanzate all'Agenzia delle Entrate - con la quale si sono sviluppati rapporti di completa intesa e collaborazione - 93 proposte di applicazione di misure cautelari ex art. 22 D.lgs. 472/97, a garanzia dei crediti erariali. Per le stesse finalità, i reparti del Corpo hanno proposto ed ottenuto dalla Autorità Giudiziaria 23 provvedimenti di "sequestro per equivalente", per reati tributari, di beni per una valore complessivo di circa 2,3 milioni di euro.

e) l'impiego di significative risorse, anche in termini di qualità professionale, nel contrasto all'evasione fiscale internazionale, con lo svolgimento di 9 interventi e la contestazione di basi imponibili evase per circa 31 milioni di euro. Un accertamento, svolto a Trieste, ha riguardato un complesso caso di esterovestizione consistente nella fittizia localizzazione all'estero della residenza fiscale di una società che, al contrario, aveva di fatto mantenuto la sua effettiva sede in Italia. È stato difatti dimostrato che le scelte strategiche riguardanti la società erano state adottate alla sede operativa di Trieste e non in quella fittiziamente indicata all'estero (Londra), dove sono risultati presenti solo meri recapiti virtuali. Tale attività ha consentito di individuare violazioni in materia di imposte dirette per circa 23 milioni di euro, con la denuncia all'A.G. di un soggetto responsabile, "mente" dell'articolato disegno evasivo.

f) il contrasto al lavoro nero, che ha portato all'individuazione di 1.062 lavoratori irregolari e/o in nero, con conseguenti contestazioni a carico di 115 datori di lavoro. Nel dettaglio concernente i lavoratori: 702 sono stati scoperti a Gorizia, 186 a Udine, 130 a Pordenone e 44 a Trieste.

I settori maggiormente interessati alle irregolarità sono stati l'edilizia, la cantieristica (talchè la maggior parte delle irregolarità - 468 posizioni a fronte delle 702 rilevate dal Comando Provinciale di Gorizia - si è concentrata nell'ambito dei cantieri navali di Monfalcone), i servizi di ristorazione ed i subappalti in genere.

Un caso particolare è "venuto a galla" nel corso di indagini di polizia giudiziaria delegate nell'ambito dell'indotto dei cantieri navali di Monfalcone, con la scoperta di una società, con sede legale in Croazia e stabile organizzazione a Monfalcone, operante nel settore della carpenteria metallica, utilizzata esclusivamente quale schermo di altra società di diritto estero cui consentire il mancato pagamento delle imposte e delle ritenute previdenziali sulle retribuzioni corrisposte a 179 lavoratori dipendenti.

Un altro caso davvero "di peso" si è registrato a Pordenone con l'individuazione di un'impresa edile che aveva impiegato ben 95 lavoratori irregolari. Le indagini hanno consentito di far luce, tra l'altro, su un sofisticato sistema elusivo posto in essere dalla "governance" dell'azienda, basato principalmente sulla predisposizione di buste paga riportanti fittizie voci non soggette a tassazione e a contribuzione previdenziale.

Nel corso del 2011, il Corpo ha rafforzato ulteriormente il contrasto a tali fenomeni anche sulla base del rinnovato quadro dei rapporti di collaborazione con il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con cui sono stati definiti ulteriori canali di raccordo operativo, in particolare tra i Comandi Provinciali e le Direzioni Provinciali del Lavoro.

Una menzione particolare merita il servizio di pubblica utilità 117, che trova le sue premesse nella necessità da parte della Guardia di Finanza di corrispondere alle istanze di sicurezza economico-finanziaria dei cittadini e, soprattutto, nella capacità dei reparti operativi di intervenire con la consentita immediatezza. Nel 2011 si è registrato un incremento delle segnalazioni - in gran parte non più anonime - con le quali sono state denunciate numerose irregolarità, a dimostrazione della accresciuta consapevolezza da parte degli utenti della rilevanza e gravità del tema dell'evasione fiscale. L'incremento registrato è stato pari al 17% rispetto all'anno 2010, ed infatti le segnalazioni sono state 543 (a fronte delle 462 del 2010). Anche il livello qualitativo delle chiamate è stato superiore in termini di dettagli riferiti: in materia di mancato rilascio dello scontrino o della ricevuta fiscale, di irregolarità in materia di disciplina dei prezzi, di tentativi di truffe commerciali, senza tralasciare le richieste di soccorso o di assistenza.

«È il segno di un mutato clima generale nei confronti dell'evasione fiscale e del crescente senso di insofferenza da parte di coloro i quali regolarmente pagano le imposte. Evadere significa sottrarre risorse anche alle persone più deboli. Chi in qualche modo giustificava come "furberia" l'evasione non comprendendone la reale insidiosità, sta prendendo atto della reale rilevanza sociale del fenomeno, capace di mettere in discussione il livello di benessere finora conquistato e quello delle future generazioni». È quanto dichiara il Generale Walter Manzon, Comandante Regionale della Guardia di Finanza nel commentare i dati di sintesi concernenti le segnalazioni al numero 117.

TUTELA DEL MADE IN ITALY E TUTELA DEI CONSUMATORI

Nella lotta al mercato del falso ed alla contraffazione, si sono registrati risultati di assoluto rilievo con il sequestro di oltre 183 mila oggetti e accessori vari, con la denuncia di 93 responsabili, prevalentemente di origine straniera.

In tali settori l'attività del Corpo si è indirizzata alla ricostruzione di tutti gli anelli della "filiera del falso", sia a "monte" che a "valle", per individuare sia i luoghi di illecita produzione delle merci contraffatte che quelli di stoccaggio e di destinazione finale. La "filiera del falso" risulta sempre di più gestita da organizzazioni transnazionali, spesso di matrice criminale, che immettono sul mercato anche prodotti pericolosi per la salute e la sicurezza dei consumatori. Da evidenziare, a tal proposito, come anche web sia ormai diventato la nuova frontiera della contraffazione e sempre con maggiore frequenza venga utilizzato per la commercializzazione on line di prodotti contraffatti o insicuri, nonché per l'abusiva distribuzione, su piattaforme telematiche spesso create ad hoc, di supporti multimediali protetti dal diritto d'autore, ovvero di beni, come i medicinali, la cui commercializzazione è strettamente disciplinata e monitorata.

Tra i risultati più rilevanti spiccano i sequestri effettuati nel Porto di Trieste. Solo a titolo esemplificativo, si ricordano i sequestri - in collaborazione con l'Ufficio delle Dogane - di 75 mila batterie e 2.600 pompe idrauliche contraffatte provenienti dalla Cina, mentre un'altra indagine ha comportato lo smantellamento di un canale di approvvigionamento di merce contraffatta proveniente dalla Romania e diretta alla Campania con il sequestro di oltre 5 mila capi di abbigliamento ed accessori di note griffe, l'arresto di 1 soggetto e la denuncia di altri 3.

CONTRABBANDO DI TABACCHI LAVORATI ESTERI E DI PRODOTTI PETROLIFERI

Si tratta di fenomeni che registrano una significativa crescita anche quale diretta conseguenza del forte aumento dei prezzi di consumo.

In materia di tabacchi lavorati esteri sono stati eseguiti 104 interventi con la verbalizzazione di 181 persone (63 delle quali tratte in arresto), il sequestro di circa 11 tonnellate di prodotto e di 49 automezzi, in particolare furgoni e autovetture modificati allo scopo.

In materia di oli minerali sono stati eseguiti 67 interventi con la verbalizzazione di 82 soggetti ed il sequestro di oltre 12 tonnellate di prodotti petroliferi.

CONTRASTO ALLA CRIMINALITÁ ORGANIZZATA

a. lotta al traffico di stupefacenti: sono stati eseguiti 112 interventi con la denuncia di 128 responsabili (56 dei quali in stato di arresto), il sequestro di oltre 500 kg. di hashish e marijuana, di oltre 1,6 kg. di eroina e cocaina e di 10 automezzi;

b. contrasto al traffico di armi: sono stati eseguiti 6 interventi con la denuncia di 6 soggetti (2 dei quali in stato di arresto), il sequestro di 54 armi pesanti, 1.180 tra bombe e munizioni e 1.970 petardi detonatori.

CONTROLLI VALUTARI

Sono stati eseguiti 615 interventi anche mediante vigilanza statica e dinamica presso i porti, l'aeroporto di Ronchi dei Legionari e i valichi di confine, con la verbalizzazione di 24 soggetti e l'individuazione di circa

1 milione di euro di valuta trasportata da cittadini extracomunitari dimoranti o in transito nella Regione. Un cenno particolare merita l'operazione di servizio condotta pochi giorni orsono - e della quale è già stata data notizia agli organi di stampa - concernente il sequestro, effettuato in collaborazione con la Polizia di Frontiera, di 350 mila euro in banconote oltre ad oggetti preziosi detenuti da una coppia (un italiano e una ucraina) in uscita dallo Stato presso la barriera autostradale di Ugovizza, con la denuncia degli stessi per il reato di riciclaggio.

Ecco in conclusione le parole del Generale Walter Manzon: «le attività condotte dai Reparti della Guardia di Finanza nella Regione nel corso del 2011 si sono sviluppate con consapevole coscienza della delicatezza del ruolo affidato al Corpo, soprattutto in questo particolare momento di crisi, ricercando sempre maggiore efficacia negli interventi eseguiti, nella prospettiva di realizzare condizioni di maggiore equità sociale e fiscale. Su tale linea l'azione del Corpo proseguirà nel corso del 2012, quale utile contributo al processo di "crescita" del Paese. La Guardia di Finanza dispone degli strumenti necessari per sostenere questa responsabilità e questa sfida!».

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