Immigrati, Roberti: «Serracchiani ordina ai sindaci di minimizzare»
Pierpaolo Roberti, segretario cittadino della Lega: «Da un’agenzia si apprende che Serracchiani avrebbe dato indicazioni ai sindaci di minimizzare pericoli derivanti dalla presenza massiccia di immigrati sul territorio regionale»
Il candidato sindaco Pierpaolo Roberti entra a gamba tesa in merito alla presunta direttiva della Presidente Serracchiani ai sindaci del Friuli Venezia Giulia.
«Da un’agenzia, apprendo - continua Roberti - la notizia di una riunione dell’ANCI, dello scorso 23 gennaio, nella quale la Presidente Serracchiani avrebbe dato indicazioni ai sindaci di minimizzare i pericoli derivanti dalla presenza massiccia di immigrati sul territorio regionale, per esempio non associando in alcun modo il fenomeno migratorio ad un problema di sicurezza o di sanità pubblica».
«Quanto successo - prosegue il segretario cittadino della Lega - , se venisse confermato, sarebbe di una gravità inaudita, l’ennesima riprova che questa sinistra, in nome di un’ideologia assurda, è disposta a mettere a repentaglio la sicurezza e la salute dei cittadini».
«Un Presidente - sottolinea la nota - che continua a confondere il ruolo politico con quello istituzionale e che invita i sindaci a sottovalutare dei rischi per non mettere in difficoltà il governo e, dall’altra, dei sindaci, quelli del Pd, si intende, ridotti a meri funzionari di partito pronti a ricevere ed eseguire ordini senza minimamente curarsi del ruolo per il quale sono pagati da tutti i cittadini di tutti gli schieramenti».
«Con questa farsa - conclude Roberti - scopriamo che non c’è limite al peggio – conclude Roberti – non chiederemo più dati ne spiegazioni al sindaco, consapevoli ormai che ogni sua risposta non è frutto della pura e semplice verità, ma di un calcolo di partito. Dal canto mio, posso solo augurarmi che il 2016, quando libereremo il comune e spazzeremo via questa politica insensata, arrivi presto, sperando, da cittadino, che nel frattempo i rischi a cui siamo sottoposti a beneficio delle sole realtà che gestiscono il giro d’affari dell’immigrazione, non si paventi in un evento concreto e che non ci vada di mezzo la salute e la sicurezza di qualche triestino».