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​Immigrazione: Torrenti: «Piano accoglienza condiviso con ANCI»

«Lavoriamo insieme all'Associazione Nazionale Comuni Italiani per un piano di distribuzione dei richiedenti asilo in Friuli Venezia Giulia». Parole dell'assessore regionale alla Solidarietà, Gianni Torrenti al vertice sull'immigrazione in Prefettura a Trieste

«C'è piena disponibilità della Regione a lavorare assieme e a condividere con l'ANCI  (Associazione Nazionale Comuni Italiani) un piano di distribuzione dei richiedenti asilo sul territorio del Friuli Venezia Giulia». Lo ha confermato l'assessore regionale alla Solidarietà, Gianni Torrenti, che ha partecipato a un vertice sull'immigrazione in Prefettura a Trieste, promosso dal commissario di governo Francesca Adelaide Garufi.

Alla riunione, assieme a Torrenti, hanno preso parte i rappresentanti delle altre Prefetture del Friuli Venezia Giulia e il presidente regionale dell'ANCI, Mario Pezzetta, con il segretario generale regionale Alessandro Fabbro.

«Non si tratta che di dare continuità a un'azione da tempo intrapresa nella nostra regione per l'accoglienza diffusa», ha osservato Torrenti. «Su questo - ha aggiunto - c'è piena condivisione con l'ANCI, nella distinzione dei ruoli: come Regione ci assunti il compito di coordinamento, mentre è chiaro che qualsiasi piano ricade sul territorio dove la responsabilità è dei Comuni».

«Il piano di distribuzione - ha spiegato ancora l'assessore -deve essere certo e deve basarsi sul rapporto tra richiedenti asilo e popolazione residente, ma non in modo semplicemente aritmetico. Occorre infatti  tener conto della disponibilità dei luoghi di accoglienza e di tanti altri fattori, come per esempio la stagionalità, in relazione al carattere turistico di alcuni Comuni. La risposta deve la più condivisa possibile, nella consapevolezza che la situazione è critica e che non è facile da gestire».

Per quanto riguarda i numeri, è comunque stato confermato che in Friuli Venezia Giulia il numero delle persone ospitate è rimasto stabile da gennaio a oggi, anzi è lievemente calato, da 1.850 a 1.771.

«Va inoltre ricordato - ha osservato l'assessore regionale - che, accanto a una risposta di medio-lungo periodo, occorre anche affrontare, in una regione di confine come il Friuli Venezia Giulia, l'emergenza degli arrivi via terra, che non sono programmabili e che richiedono l'individuazione di luoghi di prima accoglienza. La risposta corretta è sempre la diffusione sul territorio, per fare in modo che i sindaci non si sentano soli, in un sistema solidale».

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