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Imposte non pagate dall'Ezit, M5S: «Il sindaco ha sottovalutato i rischi»

Lo rilevano in una nota Paolo Menis e Stefano Patuanelli, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio comunale di Trieste:«All’Ezit sono state contestate dall’Agenzia delle Entrate, tramite Equitalia, imposte non pagate per oltre 8 milioni di euro»

«All’Ezit sono state contestate dall’Agenzia delle Entrate, tramite Equitalia, imposte non pagate per oltre 8 milioni di euro. Gli anni contestati nella cartella esattoriale già notificata all’Ente riguardano il 1981-1982-1999-2000-2001-2002. Stranamente proprio dal 1998 al 2001 l’attuale sindaco di Trieste, Roberto Cosolini, ha ricoperto l’incarico di presidente di Ezit. Stranamente, benché a detta dell’attuale presidente, Stefano Zuban, il contenzioso tra Ezit e Agenzia Entrate riguardi gli ultimi 30 anni di gestione, quelli per ora di cui esiste un atto esecutivo sono gli anni di presidenza Cosolini, non quelli successivi, non quelli precedenti».

Lo rilevano in una nota Paolo Menis e Stefano Patuanelli, portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio comunale di Trieste.

«In commissione consiliare - continua la nota -  in Comune Zuban ha affermato che l’unica via di uscita per Ezit è quella di una norma ad hoc all’interno della legge di stabilità nazionale. Stranamente di questa norma salva-Ezit siamo in attesa da almeno 15 anni, in questo senso la regione FVG che è parte in causa dovrebbe sollecitarla da tempo. Eppure l’attuale sindaco di Trieste che ha la responsabilità per gli anni contestati da Equitalia e che è stato successivamente e per 5 anni assessore regionale alle attività produttive del Friuli Venezia Giulia, non ha in quegli anni sensibilizzato il governo sulla materiaEvidentemente, il Sindaco ha sottovalutato i rischi che Ezit stava correndo a partire proprio dalla sua stessa gestione»menis-patuanelli-2

«Zuban - ancora -  ha spiegato in commissione come sia impossibile per Ezit contabilizzare i soldi spesi per infrastrutturale le aree, a causa della natura giuridica dell’ente che è un ente pubblico non economico. Di qui la necessità di una sanatoria fiscale ad hoc, pensata oggi perché oggi l’ente ha l’acqua alla gola ma il contenzioso è vecchio di anni. È evidente che esistono zone grigie che riguardano la gestione Ezit, di cui proprio gli anni di gestione Cosolini risultano i più esposti. Anche se il governo sanerà la situazione, la responsabilità amministrativa e politica di aver fatto rischiare il fallimento di Ezit non verrà meno. Se di errori ne sono stati fatti è necessario che essi emergano e che le eventuali responsabilità siano chiare».

«Esiste poi - conclude -  il grave problema del lavoratori di Ezit, che rischiano di non vedersi più pagare lo stipendio. Esiste il problema legato alla "mission" di Ezit, che già ora e per i prossimi mesi vede impedita qualunque forma di investimento per migliorare la situazione delle aree industriali di competenza».

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