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Imprese, Scoccimarro (FdI): «Per Trieste zona franca fiscale e riutilizzo del Porto Vecchio»

Fabio Scoccimarro, candidato capolista al Senato FdI, illustra i punti del programma di FdI all'incontro dedicato alle imprese organizzato da Confcommercio e Confartigianato

«Meno Stato negli ambiti non essenziali e meno burocrazie» questi alcuni dei punti del programma di Fratelli d'Italia, espressi oggi da Fabio Scoccimarro, candidato capolista al Senato FdI, durante l'incontro dedicato alle imprese organizzato da Confcommercio e Confartigianato, che ha visto il confronto tra diversi candidati alle prossime elezioni del 4 marzo. «Basta con lo Stato vessatore e con l'opposizione fiscale - ha dichiarato Scoccimarro - tra le nostre proposte c'è sicuramente la pace fiscale per tutti i piccoli contribuenti che si trovano in condizioni di difficoltà economica attraverso un concordato generalizzato. Inoltre vogliamo mettere un tetto alle tasse in Costituzione e calendario fiscale: ogni nuova o maggiore tassa deve essere introdotta con un preavviso di almeno due anni».

Tra i punti anche l'abolizione reale degli studi di settore e della “scissione dei pagamenti IVA” per PMI e liberi professionisti, l' innalzamento del “regime dei minimi” a 50mila €. e Flat tax da subito al 15% per famiglie e imprese sul reddito incrementale rispetto all’anno precedente e successivamente per l’intero reddito prodotto. «Siamo pronti a difendere il made in Italy e le nostre imprese. Trieste e Gorizia non possono sostenere una concorrenza con uno Stato confinante che applica un fisco drasticamente basso (un quarto rispetto a quello italiano)- sottolinea il candidato capolista al Senato-. La chiusura sistematica delle imprese procede di pari passo alla non apertura e quindi al ricambio delle stesse. Ormai assistiamo alla cosiddetta desertificazione imprenditoriale; la richiesta è la parificazione di queste due aree alla fiscalità slovena. Si chiede quindi un impegno da parte dei nostri parlamentari di farsi promotori di questo progetto e di invitare il futuro Governo a negoziarne l'autorizzazione all'Unione Europea».

Scoccimarro ha infine sottolineato la potenzialità del Porto Vecchio, ha presentato l'ambizioso progetto per il Porto Vecchio: la realizzazione di un terminal crociere, un'operazione che vedrebbe la diga dimezzata e permetterebbe l'attracco delle mega navi da crociera in un contesto unico. «Dobbiamo pensare in grande e attuare un piano strategico per il riutilizzo del Porto Vecchio che vada oltre il progetto approssimativo di Ernst & Young, e che possa far intervenire i più grossi investitori mondiali» ha concluso Scoccimarro.

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