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Lgbt, Fedriga: «Niente patrocinio al Pride, solo a Family Day»

«Non finanziamo egoismo degli adulti. Difendiamo diritto dei bambini ad avere una mamma e un papà». Rosato: «Periodo grigio per i diritti delle minoranze»

«Il Friuli Venezia Giulia tutela e difende la famiglia naturale a mai darà il patrocinio ai vari gay pride, sosterremo solo il Family Day». Queste le parole del presidente del Fvg Massimiliano Fedriga al raduno del Carroccio a Pontida. La dichiarazione nasce dalla discussione tra il ministro della famiglia Lorenzo Fontana e il sottosegretario alle pari opportunità Vincenzo Spadafora (M5S) sul tema dei diritti Lgbt. «Non si danno soldi pubblici a chi fa propaganda per l'egoismo degli adulti - ha concluso Fedriga -, ma a chi difende i più piccoli che hanno diritto ad avere una mamma e un papà». Dichiarazioni che si allineano con la recente uscita del Fvg dalla rete anti omofobia e discriminazioni Re.A.Dy.

Spadafora aveva partecipato al Gay Pride di Pompei «Per testimoniare il sostegno mio e del governo», dichiarando che «Nel contratto di governo non ci sono questioni riguardanti il mondo Lgbt, ma convocherò prestissimo le associazioni di settore per avviare un percorso di ascolto e confronto». Posizione presto definita da Fontana come «Un'opinione personale, e non a nome del governo, né tantomeno della Lega. La famiglia che riconosciamo e sosterremo, anche economicamente, è quella sancita e tutelata dalla Costituzione».

Amaro il commento del deputato del Pd Ettore Rosato «Nessuna sorpresa, solo un'amara conferma: il Friuli Venezia Giulia si allinea all'indietro sul fronte dei diritti, e adesso tocca ai gay. Oggi Fedriga assieme alle conquiste partite da qui con Loris Fortuna o con Eluana Englaro, avrebbe anche potuto ricordare che si celebrano i 40 della legge Basaglia, ma ci ha pensato Salvini a mettere in discussione anche questo traguardo».

Per Rosato «quando i diritti individuali e delle minoranze cominciano a essere poco importanti o irrilevanti o calpestabili, sono a rischio anche quelli sociali. La persona è la prima misura del diritto perché il singolo è il più indifeso. È un periodo molto grigio».

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