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Giovedì, 25 Aprile 2024
Politica

M5S: messa in liquidazione CoopCa danneggerebbe soci e dipendenti

«Oltre ai soci danneggia anche i dipendenti che perderebbero ogni speranza di mantenere il proprio posto di lavoro. Per questo auspichiamo che i soci prestatori e i soci lavoratori della cooperativa partecipino alle assemblee e votino contro»

«Venerdì, in riferimento alla drammatica situazione che sta vivendo il sistema cooperativo regionale, la presidente della Regione Serracchiani aveva dichiarato che serve maggiore vigilanza, regole diverse e più informazione. Dato che la legge regionale 27/2007 vede, tra gli altri, proprio la Giunta regionale tra i soggetti a cui sono attribuite le funzioni di vigilanza, auspichiamo che le dichiarazioni della Serracchiani siano finalmente il segno di una sana autocritica e che segnino veramente la volontà di un netto cambio di passo nel rapporti tra politica e sistema cooperativo».

I portavoce del MoVimento 5 Stelle in Consiglio regionale Cristian Sergo e Andrea Ussai commentano così le ultime dichiarazione della presidente della Regione. 

«Abbiamo fatto di tutto per far capire alla Giunta regionale che tra le sue competenze c'era anche il commissariamento del consiglio di amministrazione di CoopCa. Son passati nove mesi e per l'ennesima volta sentiamo dire chi ha sbagliato deve pagare. Evidentemente, la Serracchiani ritiene che lei stessa e il CdA non hanno sbagliato nulla, perché finora a pagare sono stati solo gli azionisti e lo saranno dipendenti e prestatori - attaccano i pentastellati. Al contrario, tutti ormai si sono accorti che i conti non tornano. La delibera di messa in liquidazione dell'azienda da parte del CdA nei fatti decreta la fine della CoopCa. Questo è un vero e proprio colpo di mano degli
amministratori sul quale nutriamo molti dubbi e attendiamo che nel merito si esprima anche il commissario giudiziale».

«Di sicuro non può essere questo CdA a far sì che la CoopCa rimanga ancora sul mercato, salvaguardando davvero negozi, posti di lavoro e prestito sociale. Gli unici che ora possono ottenere questo risultato sono proprio i soci prestatori e i dipendenti, che durante le assemblee possono non solo farsi sentire ma anche farsi valere concretamente. Questa società deve tornare a essere motivo di orgoglio per il popolo carnico».

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