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Giorgia Meloni a Trieste: "Porteremo pietre d'inciampo per le vittime delle foibe anche in altre città"

La leader di Fratelli d'Italia in visita a Trieste prima del giorno del ricordo: "Mi aspetto di vedere rappresentanti della maggioranza di governo". Sugli atti di antisemitismo in regione: "Bisogna combatterli senza ambiguità, c'è matrice antisemita in alcuni ambienti dell'estrema sinistra"

"Proporremo le pietre d'inciampo per le vittime delle foibe anche nelle altre città e regioni nelle quali siamo presenti. Un'iniziativa che potrà contribuire a rendere operativo il giorno del ricordo, il semplice ricordo museale della storia non serve, serve solo quando entra nel quotidiano delle persone". Lo ha dichiarato Giorgia Meloni in visita a Trieste, commentando l'iniziativa dell'assessore Scoccimarro annunciata oggi. Lunedì 10 febbraio la leader di Fratelli d'Italia presenzierà alla cerimonia alla foiba di Basovizza per il Giorno del Ricordo

"Do per scontato che qualcuno della maggioranza di Governo sia presente lunedì - ha dichiarato Meloni -, se non ci sono significa che hanno un problema serio. Una legge dello Stato  sancisce che il 10 febbraio si ricordano le vittime di una pulizia etnica, quelle persone sono state uccise per il fatto di essere italiane. Sono dei martiri di questa nazione e se la maggioranza ritiene di voler tornare indietro rispetto ad altri governi, anche di centrosinistra, che hanno mandato i propri rappresentanti, se ne assumeranno la responsabilità di fronte alla storia (al momento dell'intervista non era ancora nota la partecipazione del senatore dem Luigi Zanda, ndr)".

"Combattere l'antisemitismo senza ambiguità"

Interrogata dai giornalisti sugli episodi di antisemitismo in Friuli Venezia Giulia, tra cui la svastica comparsa nottetempo sulla porta di Arianna Szorenyi, deportata ad Auschwitz nel 1944, l'esponente di Fratelli d'Italia commenta "L'antisemitismo è reale e bisogna combatterlo in maniera trasversale, compatti senza ambiguità. L'antisemitismo ha diverse matrici, la principale delle quali proviene dal rifiuto delle politiche di Israele, molto presente in certi ambienti della sinistra radicale. C'è anche l'antisemitismo di estrema destra e quello di matrice fondamentalista islamica e noi abbiamo presentato atti parlamentari e una mozione per combattere l'antisemitismo in tutti questi fattori".

"C'è dell'ambiguità - ha poi concluso Meloni - e ci sono diverse occasioni, compreso il tema della commissione Segre, che noi non votammo perché non consideravamo efficace sul tema dell'antisemitismo, tra le varie cose non c'era mai la parola Israele, altrimenti la sinistra non l'avrebbe votata. Bisogna uscire dall'ambiguità ed essere compatti su questi temi, noi l'abbiamo sempre fatto".

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