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Migranti, FdI: «Chiediamo esercito e droni per la Lampedusa del nord»

Scoccimarro: «I droni sono dotati di visori a infrarossi che permettono di monitorare i confini di notte quando i migranti si spostano e sono un deterrente simile ai box autovelox»

«Quello che chiediamo oggi e chiederemo al Ministro della Difesa Trenta è di schierare l’Esercito per pattugliare i confini nord-orientali del Paese». La richiesta giunge allo “Stato maggiore” di Fratelli d’Italia FVG ieri a Trieste dove in conferenza stampa sono intervenuti l’assessore e segretario regionale Fabio Scoccimarro, il senatore Luca Ciriani, l’onorevole Walter Rizzetto, il consigliere regionale e l’assessore alla sicurezza di Pordenone Alessandro Basso ed Emanuele Loperfido. 

Fabio Scoccimarro

«Solo a Trieste abbiamo il reggimento Piemonte Cavalleria che annovera 500 uomini,  professionisti addestrati anche al pattugliamento – ha spiegato Scoccimarro -; ma penso anche all’utilizzo delle moderne tecnologie come i droni (per non far ricorso addirittura ai predator): sono in distribuzione alle varie regioni e se non era previsto per il Friuli Venezia Giulia li chiederemo, perché hanno notevoli vantaggi dal punto di vista dell’efficienza; infatti sono dotati di visori a infrarossi che permettono di monitorare i confini di notte quando i migranti si spostano e sono un deterrente simile ai box autovelox, che ci siano o meno, essendo “invisibili”, fungono il loro dovere». Il segretario FVG ha poi ricordato che «intercettando i migranti entro 10 chilometri o 24 ore dal loro ingresso in Italia, questi potrebbero essere riconsegnati al paese di provenienza quindi senza gravare sul sistema di accoglienza o carceri italiani». 

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Luca Ciriani

«Siamo qui a sottolineare tutta l’importanza dell’attenzione del nostro partito alla Lampedusa del Nord (come abbiamo battezzato il Friuli Venezia Giulia io e Claudio Giacomelli) – ha aggiunto il senatore Ciriani -. La politica deve iniziare a capire che non c’è solo la Diciotti ma un intero confine e i poliziotti sono troppi pochi; per questo chiediamo l’intervento dell’Esercito». Quanto all’utilizzo della Protezione civile ipotizzato dal presidente Fedriga (insieme ai forestali), l’ex assessore regionale proprio alla Protezione civile ha spiegato che «i volontari hanno tante qualità, ma non ha la preparazione per questi compiti».

Walter Rizzetto

L’onorevole Rizzetto ha sottolineato come «quando si vanno a registrare sbarchi in calo, gli ingressi irregolari si vanno a delocalizzare su rotte meno controllate come quella balcanica che confluisce sul Carso triestino e goriziano. Bene che la Giunta regionale abbia alzato la voce. All’interno di questa Europa c’è chi rispetta e chi meno le regole, per esempio basti pensare a quanto poco viene considerato il limite del 2,5 per mille del rapporto tra profughi e cittadini». 

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Emanuele Loperfido

«Zagabria per fermare il flusso di migranti ha schierato 6 mila poliziotti in più – ha ricordato l’assessore comunale alla sicurezza di Pordenone Loperfido -. Quello che era nelle competenze della Giunta regionale è stato fatto; noi abbiamo istituito la figura degli steward urbani, ma è necessario che intervenga lo Stato considerata la portata del fenomeno». 

Alessandro Basso

«Fratelli d’Italia è sul pezzo da anni – ha evidenziato il consigliere Basso -, mentre il centrodesta ha dato un segnale di discontinuità nel tempo. La quetione va affrontato con i mezzi opportuni, concretamente, e non nei comizi».  I due rappresentanti del pordenonese, hanno poi preannunciato la richiesta all’indirizzo della Regione «di ulteriori fondi per portare avanti il progetto sperimentale degli steward urbani che hanno evitato situazioni di degrado come quelle apparse sulle rive triestine in questi giorni».

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