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Migranti, Serracchiani: «Gradisca ha dato molto. Non si può chiedere di più ai nostri cittadini»

La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha incontrato oggi il sindaco di Gradisca, Linda Tomasinsing

La presidente della Regione, Debora Serracchiani, ha incontrato oggi a Udine il sindaco di Gradisca, Linda Tomasinsing, assieme alla quale ha svolto un'analisi della situazione connessa alla presenza del CARA sul territorio. Il sindaco ha ricordato che la struttura, identificata nel 2006 dal ministero degli Interni, è sita in una zona residenziale cittadina e questo fatto ha inevitabilmente comportato nel tempo un impatto sociale.

Le criticità, ha spiegato il sindaco, riguardano sia la gestione del centro d'accoglienza sia la popolazione. La struttura, infatti, è dimensionata per un numero di ospiti molto inferiore a quello attuale, cosicché lo stesso personale non è in grado di far fronte in modo adeguato alle esigenze di una civile accoglienza.

La situazione appare complessa anche per la popolazione che vede acuiti il fenomeno della percezione d'insicurezza e i disagi derivanti da un'aumentata pressione sui servizi di pubblica utilità e sull'ambiente. In queste condizioni, ha sottolineato Tomasinsing, l'ipotesi di una riapertura del CIE è impraticabile. «Ho più volte espresso la posizione negativa della Regione sulla riapertura del CIE, che è chiarissima e - ha affermato Serracchiani - è stata ribadita anche dal Consiglio regionale. Pure la densità di richiedenti asilo a Gradisca è da troppo tempo oltre ogni limite di sostenibilità e richiede di essere riequilibrata: a un territorio così piccolo non si possono imporre numeri così grandi».

«Lavoriamo proprio - ha sostenuto ancora Serracchiani - affinché il piano Minniti prenda in considerazione situazioni come la nostra, chiedendo che gli arrivi da terra siano conteggiati alla pari di quelli via mare, in modo che la nostra regione sia alleggerita nel suo complesso e, in particolare, zone particolari come Gradisca». «Siamo perfettamente consapevoli che in determinate condizioni, superato un certo limite, non è giusto né possibile chiedere di più ai nostri cittadini. E questo - ha concluso la presidente - è esattamente il caso di Gradisca».

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