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Migranti, Ziberna: «Necessario un vertice fra i sindaci di Gorizia, Trieste, Udine e Pordenone per affrontare insieme la situazione»

«Ristrutturare con procedura d'urgenza caserme lontane da centri abitati e creare in queste strutture i centri d'accoglienza e bloccare sul confine i richiedenti che arrivano da altri paesi europei e non scappano dalle guerre»

«Le città del Friuli Venezia Giulia stanno vivendo problemi enormi a causa della presenza dei profughi, con forti disagi per le comunità locali e danni all'economia. Al punto che, a Pordenone, i commercianti hanno fatto un appello al prefetto per la perdita di clienti. Penso, quindi, che sarebbe opportuno un vertice fra i sindaci di Gorizia, Trieste, Udine e Pordenone per affrontare congiuntamente una situazione ormai drammatica che rischia di andare fuori controllo. Lunedì inviterò ufficialmente gli altri tre sindaci a un incontro da svolgersi già entro agosto».
  È deciso, il sindaco Rodolfo Ziberna, a battere ogni strada per cercare di risolvere il problema delle sempre maggior presenza di profughi nei centri cittadini, «al punto che una piccola città come Gorizia sembra abitata da loro».
Ziberna pensa che se i quattro sindaci parleranno con un'unica voce «la Regione e lo Stato si accorgeranno finalmente che anche in Friuli Venezia Giulia il problema sta diventando devastante e ascolteranno con maggior attenzione le nostre proposte».

«Ho già avuto modo di sentirmi telefonicamente con i colleghi di Trieste, Roberto Di Piazza e di Pordenone, Alessandro Ciriani- riferisce Ziberna- che concordano pienamente sulla necessità di confrontarci su questo tema che definire scottante è un eufemismo e che sta mettendo a dura prova le nostre città. La mia proposta sarà quella di chiedere un incontro congiunto al ministro dell'Interno, Marco Minniti, la cosa migliore sarebbe che lui stesso venisse in Regione a rendersi conto di persona della situazione, cui spiegare che l'accordo da lui siglato con l'Anci riguardante la presenza massima di migranti nelle città qui non solo non è stata rispettata ma si sta andando oltre ogni limite. Se il massimo previsto è il 2,5 per mille, in alcune città si sta superando il 15. Non solo. Nelle città ci sono persone che dormono all'addiaccio e parliamo di decine di individui, senza servizi igienici né altri servizi con evidenti problemi di carattere igienico- sanitario».

«È evidente, quindi, -continua il sindaco - che siamo seduti su bombe a orologeria. Come ho detto più volte va elaborata una strategia a breve e medio termine, ovvero, per quanto riguarda la prima ristrutturare con procedura d'urgenza caserme lontane da centri abitati e creare in queste strutture i centri d'accoglienza mentre per ciò che concerne la seconda, bloccare sul confine i richiedenti che arrivano da altri paesi europei e non scappano dalle guerre e chiedere una modifica della Dublino 3 in cui si elimini la possibilità di fare domanda di riconoscimento dello status di rifugiato in un secondo paese europeo».
«A questo proposito - prosegue -, la stessa governatrice del Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani ritengo debba muoversi, cercando di tutelare le città della sua regione oggi totalmente abbandonate a se stesse. Nei giorni scorsi ha criticato l'Austria per il possibile invio di soldati al Brennero, sostenendo che, in realtà, dovrebbero bloccare quelli che, da lì arrivano in Italia. Bene, la Serracchiani che, finalmente, sembra aver compreso il problema lo affronti mettendo in atto quello che ha detto senza attendere che sia l'Austria a farlo, figurarsi, ma chiedendo al governo che mandi l'esercito a presidiare i nostri confini».

«Sia lei, sia Renzi hanno dichiarato, di recente, che non si possono accogliere tutti. Ottimo. E allora facciamo qualcosa per fermarli oppure ci limitiamo a parlare? A volte ho l'impressione- conclude il sindaco- che non ci si renda conto di ciò che sta succedendo, del rischio che le nostre città cambino completamente fisionomia e che questo fenomeno possa travolgere tutto e tutti. C'è chi mi accusa di aver promesso di mandare via i migranti da Gorizia e io rispondo che è proprio per questo che sto lottando evitando di aprire un nuovo centro per l'accoglienza e di riempire la città di bagni chimici come vorrebbero fare altri. Li invito a combattere insieme a me questa battaglia, che riguarda tutte le nostre città».

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