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Politica

No a referendum, Carini (Startup): «In Regione si decide contro interesse dei cittadini»

A riferirlo Fabio Carini, leader della lista civica apartitica Startup Trieste

Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

«Il no del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia all’ammissibilità dei tre referendum richiesti da migliaia di cittadini (abrogazione riforma sanitaria, abolizione delle Uti, introduzione Province autonome di Trieste e Udine) è la dimostrazione di quanto l’attuale maggioranza di governo stia operando contro gli interessi dei cittadini, in particolare contro quelli dei triestini». 

«Questa amministrazione regionale – continua Fabio Carini, leader della lista civica apartitica Startup Trieste che sarà anche Centro Studi per supportare il nuovo ruolo internazionale del capoluogo giuliano – ha scelto la strada dell’imposizione ad ogni costo, del finto dialogo e delle scelte unilaterali finalizzate ad accentrare potere e risorse per comandare a bacchetta Comuni e territorio. Più che una vergogna è un sopruso che, in ogni caso, finirà al massimo tra meno di due anni, quando la politica di apparato sarà auspicabilmente pensionata a livello plebiscitario».

«Ho sempre detto e ribadirò all’infinito – evidenzia Carini - che l’autonomia di Trieste e del suo porto sono una condizione essenziale per il rilancio di una città che deve essere capitale d’Europa e non periferia friulana. Startup Trieste continuerà a lavorare in tal senso, dialogando apertamente con tutti coloro i quali hanno a cuore il made in Trieste ma anche quel senso di giustizia nei confronti di un popolo che non può e non deve più subire i gradi danni provocati da istituzioni di stampo zarista».

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