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Novelli e Ziberna: «No a circhi con animali, mozione in Consiglio Regionale per contrastarne utilizzo»

Ziberna e Novelli (FI) presentano mozione in Consiglio regionale per contrastare l'utilizzo di varie specie animali nell'ambito dei circhi e delle mostre viaggianti

Nei circhi italiani ci sono 2.000 animali prigionieri, sottoposti a condizioni di torture e sofferenze. La materia è disciplinata con legge statale ma la Regione può rendere non agevole o vietare, ed ecco la ragione per cui i consiglieri regionali di Forza Italia Rodolfo Ziberna e Roberto Novelli hanno presentato una mozione in consiglio regionale con cui, in sintesi, promuovere regolamenti comunali che disciplinando la materia in oggetto, facciano divieto all’attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle seguenti specie al seguito: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni.

«La tortura degli animali è reale – hanno sostenuto Ziberna e Novelli - se si considerano le dimensioni medie di un circo e gli animali ospitati (un leone o una tigre del circo vive in uno spazio di 3 metri quadri). La realtà dell'addestramento, inoltre, si basa prevalentemente sulla violenza, fisica e psicologica, sulla paura del dolore fisico prodotto da bastoni, percosse, a volte anche dai pungoli elettrici, e sulla privazione del cibo. In gabbia gli animali soffrono, e che i segnali del loro malessere sono evidenti: in cattività sviluppano atteggiamenti stereotipati, come dondolarsi continuamente, o girare su sé stessi».

«Non ci sia nulla di educativo in tutto questo – commentano i due consiglieri di Forza Italia- e che, oltre ad essere un'ingiustizia nei confronti di animali innocenti, il circo sia un insegnamento pericoloso per tutti i bambini che vanno a vederlo: uno show basato sul comando e lo sfruttamento di animali inermi insegna al bambino a ridere di situazioni che dovrebbero invece generare un profondo senso di ingiustizia e indignazione». 

«La Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Animale – ricordano Ziberna e Novelli - sottoscritta il 15 ottobre 1978 presso la sede dell'UNESCO a Parigi, avente lo scopo di fornire un codice etico per sancire i diritti che spettano ad ogni animale, stabilisce – tra l’altro - che ogni animale ha dei diritti e che il disconoscimento e il disprezzo di questi diritti hanno portato e continuano a portare l'uomo a commettere crimini contro la natura e contro gli animali; che il riconoscimento da parte della specie umana del diritto all'esistenza delle altre specie animali costituisce il fondamento della coesistenza delle specie nel mondo; che l'educazione deve insegnare sin dall'infanzia a osservare, comprendere, rispettare e amare gli animali».Ziberna

«In Italia – hanno aggiunto i consiglieri azzurri – le leggi 281/91 e 189/2004, hanno fissato principi di grande valore etico, quali il dovere dello Stato di tutelare gli animali d’affezione, il riconoscimento dei reati di maltrattamento e uccisione degli animali se compiuti per crudeltà e senza necessità, punendo chiunque maltratti gli animali, anche contravvenendo alle loro caratteristiche etologiche e che per tale via sono state poste le basi per il riconoscimento giuridico degli animali in quanto esseri senzienti e non più “res"».

«Il maltrattamento di animali nei circhi - sostengono Ziberna e Novelli - si concretizzerebbe nel mancato rispetto delle Linee Guida CITES, che vietano l’attendamento di circhi che detengono primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni nonché l’esposizione di rettili».

«La legge – notano i consiglieri regionali - attribuisce al Sindaco la responsabilità del controllo e della vigilanza sul benessere e la tutela di tutti gli animali presenti nel territorio comunale, siano essi d’affezione, da reddito, da cortile, selvatici o esotici e che tale obbligo deve quindi considerarsi naturalmente esteso anche alle strutture che detengono gli animali, imponendo l’attenzione sui loro aspetti gestionali, strutturali, amministrativi, igienici, sanitari, urbanistici e ambientali. Ed ecco la ragione per cui abbiamo depositato una mozione in Consiglio regionale con cui  si chiede alla Giunta regionale di attivarsi, in collaborazione con l’ANCI Fvg, affinché tutte le competenti istituzioni comunali presenti sul territorio regionale provvedano a dotarsi di appositi regolamenti che disciplinando la materia in oggetto, facciano divieto all’attendamento nel territorio regionale di circhi e mostre viaggianti con esemplari delle seguenti specie al seguito: primati, delfini, lupi, orsi, grandi felini, foche, elefanti, rinoceronti, ippopotami, giraffe, rapaci diurni e notturni».

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