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Sostegno al reddito, Novelli (FI): «Dati impietosi che ne certificano la non riuscita»

«Il restante 38% delle risorse è destinata ai cittadini stranieri i quali rappresentano solo il 9% della popolazione regionale»

«La relazione sull'attuazione delle misure di sostegno al reddito dimostra che questa maggioranza regionale continua a vendere la norma come una panacea che ha risolto i problemi della povertà e dell'inclusione lavorativa: non è così. Visto che la legge doveva servire ad aiutare le persone in condizioni di povertà e senza lavoro a trovare un'occupazione, i dati espressi nella relazione risultano impietosi nel certificarne la non riuscita».
A sostenerlo è Roberto Novelli, consigliere regionale di Forza Italia, che entra nel merito snocciolando alcuni dati:

«Il 48.5% ha perseguito finalità di pura inclusione sociale (area abitativa, relazionale e dell'autonomia personale, cure genitoriali e parentali) - spiega il consigliere - mentre il 51,5% contiene anche obbiettivi dell'area lavoro e formativa. Solo la metà di questo 51,5% può essere considerata come orientata a una finalità di inserimento lavorativo. Quindi avevamo ragione noi nel volere due norme separate, che sarebbero state sicuramente più efficaci».
«Lo spieghino ai cittadini della nostra Regione - conclude Novelli - l'orgoglio con cui dichiarano che ben il 62% delle risorse (nel 2016 ben 47,9 milioni di euro) va al 62% di cittadini italiani. Questo vuole dire che il restante 38% delle risorse è destinata ai cittadini stranieri: non ci sarebbe nulla di male se questi non rappresentassero solo il 9% della popolazione regionale».

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