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Bici ingombranti e "taglio del lucchetto", Roberti: «È ora di finirla di parlare a sproposito: bisogna rispettare le regole»

Il vicesindaco ricorda che il Codice della Strada già riporta il provvedimento. La Fiab: «Appare un deterrente all’uso della bicicletta salvo incorrere in una sicura sanzione»

«A Trieste ci sono 194 stalli bici e 3.500 persone che usano regolarmente la bici negli spostamenti urbani alle quali si sommano i sempre più numerosi cicloturisti che attraversano la nostra città nel periodo estivo (nel 2015 ci sono stati 20.000 pernottamenti legati a questo settore economico)». I numeri sono della Fiab Ulisse Trieste e vogliono essere una considerazione contro il nuovo regolamento della Polizia urbana presentato dal vicesindaco Pierpaolo Roberti qualche settimana fa e che «vieta - spiega Federico Zadnich - di lasciare in sosta sulle aree di uso pubblico, tranne negli spazi predisposti,  i velocipedi: appare un deterrente all’uso della bicicletta salvo incorrere in una sicura sanzione».

Fiab crede che sia «giusto sanzionare le biciclette parcheggiate sui marciapiedi come già previsto dal Codice della Strada e che si possano inserire nel nuovo regolamento sanzioni specifiche per le bici posteggiate che riducendo spazi di transito ostacolano la mobilità di altri utenti (ad esempio diversamente abili, passeggini o mezzi di soccorso) e delle modalità per la rimozione dei ruderi di biciclette abbandonati. Ma - critica Zadnich - oltre a ciò il nuovo regolamento pare preveda che i Vigili possano tagliare i lucchetti delle bici non regolarmente parcheggiate per poi lasciarle incustodite. Su questo aspetto, se confermato, Fiab attiverà il proprio ufficio legale per verificare se tale misura non violi diritti esistenti».

«Si stanno dicendo una marea di sciocchezze su questo tema, arrivando anche a essere diffamatori - replica duro il vicesindaco Pierpaolo Roberti -. C'è chi ha parlato di "trancio della catena mafioso e ricattatorio"; parole inaccettabile perchè questa gente o è ignorante o è incivile».

«Già oggi, prima del regolamento, chi lega la bici contravvenendo al Codice della Strada, parcheggiando la bici sui marciapiedi, si può vedere tagliato il luchetto: sì vuole normale qualcosa che già esiste. Purtroppo non si può far pagare una multa essendo la bici priva di numero di matricola e targa - spiega Roberti -. L'unica arma è quella di disincentivare questa pratica, anche perchè quando si attacca una catena un palo o una colonna, li si rovina o ben che vada crei un ingombro sul marciapiede»

«È ora di finirla di parlare a sproposito e bisogna rispettare le regole che già esistono: è molto triste che sia necessario fare un regolamento per farle applicare», conclude il vicesindaco. 

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