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«"Operazione “Triton”, morti trecento profughi ma nessuno ne parla»

Lo dichiara di una nota Franco Codega, consigliere regionale del PD: «Pochi giorni fa abbiamo giustamente ricordato l'orrore delle foibe, ma siamo tutti disattenti, troppo disattenti sull'orrore di questi giorni»

«E’ successo. E’ successo quello che tutti quanti noi temevamo all’indomani della sostituzione della operazione “Mare nostrum“ con l’operazione “Triton”. Una altra strage di immigrati naufragati nel mare di Sicilia. Sono trecento: uomini, donne e bambini. Il mare se li è inghiottiti, tra il gelo delle onde e l’abbandono di tutti». Lo dichiara di una nota Franco Codega, consigliere regionale del PD.

«Pochi giorni fa - continua Codega - abbiamo giustamente ricordato l’orrore delle foibe, ma siamo tutti disattenti, troppo disattenti sull’orrore di questi giorni. Un orrore che si riperpetua da tanti mesi e che continuerà per altri mesi. Non è tollerabile che nel ventunesimo secolo si assista ancora a questa catastrofi frutto più della ignavia degli uomini che non di un destino ineluttabile. Si è invocata la partecipazione dell’Europa, ma questa si è risolta in una farsa».

«C’è più Europa, ma meno soccorso - sottolinea il consigliere del PD. L’operazione Mare nostrum, come riconosce il Presidente del Consiglio Europeo Martin Schultz, era molto più efficace perché estendeva la sua azione fin verso le coste libiche, prevenendo molto spesso i naufragi. L’operazione Triton, con il suo controllo limitato a 30 miglia dalla costa italiana è totalmente inefficace. Si ritorni all’operazione Mare Nostrum, magari potenziata con strumenti e mezzi navali e finanziamenti europei».

«Si intervenga poi - conclude la nota -  con quel che rimane del governo libico per predisporre un sistema di sorveglianza sulle coste libiche per evitare il partire di queste “carrette della morte” gestite dai criminali del trasbordo. Renzi, Mogherini, Junker, se ci siete: battete un colpo».

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