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Ordinanza Wartsila, AT: "Quando il gioco si fa duro, Dipiazza sceglie di non schierarsi"

Per il consigliere comunale di Adesso Trieste, Riccardo Laterza, in Italia c'è già stato un precedente e l'ordinanza finalizzata a bloccare il transito dei tir dai magazzini che contengono i motori della Wartsila poteva essere emessa

"Dopo la mobilitazione straordinaria che sta interessando diversi settori lavorativi della città, in particolare quello logistico-portuale, nel tentativo di bloccare l'esportazione dei motori costruiti in quello stabilimento che l'azienda vorrebbe chiudere dopo aver svuotato della merce lì prodotta, il Sindaco doveva fare una cosa semplicissima: emanare un'ordinanza che bloccasse il traffico pesante nell'area della SeaMetal. È quello che gli è stato chiesto dai rappresentanti sindacali". Così il consigliere comunale di Adesso Trieste, Riccardo Laterza (Adesso Trieste), dopo aver appreso che il sindaco Dipiazza non emanerà l'ordinanza finalizzata a bloccare il transito dei tir dai magazzini che contengono i motori della Wartsila. 

Per Laterza in Italia c'è un precedente e risale a luglio dello scorso anno: "è quello dello stabilimento della GKN a Campi Bisenzio (Firenze), che il fondo Melrose aveva minacciato di svuotare trasferendo altrove i macchinari produttivi". "Il Sindaco aveva risposto con l'interdizione dell'area attorno alla fabbrica al traffico pesante - spiega il consigliere comunale -. Se i lavoratori, com'è normale e sacrosanto che sia, annunciano di voler bloccare fisicamente il trasferimento di merci o macchinari, il Sindaco avrebbe il dovere morale di impedire che si creino situazioni di tensione e pericolo per l'incolumità delle persone, emanando appunto un'ordinanza da questo punto di vista assolutamente inoppugnabile".

"Oggi Dipiazza ha annunciato che quest'ordinanza a Trieste non si farà perché 'il Prefetto non vuole' e perché ha paura di una causa milionaria che Wärtsilä potrebbe intentare contro l'amministrazione. Quando il gioco si fa duro, Dipiazza sceglie di non schierarsi: e scegliendo la neutralità - aggiunge -, Dipiazza mette se stesso e il Comune dalla parte del più forte, e cioè della multinazionale finlandese".

"Non è esattamente il comportamento che caldeggiavamo quando, insieme agli altri gruppi consiliari, abbiamo votato meno di un mese fa una mozione che garantiva 'il supporto a Sindaco a ogni attività volta a raggiungere una positiva conclusione delle vertenze tuttora aperte' - sottolinea Laterza - Immagino non fosse neanche il comportamento che lavoratrici e lavori si aspettavano da parte di Dipiazza dopo la sua sfilata a favore di telecamere al presidio di Piazza della Borsa del 4 agosto scorso".

"Sono convinto che, se tutta la città si mobiliterà a sostegno di chi oggi rischia di perdere il posto di lavoro, la battaglia contro la chiusura dell'ex Grandi Motori si può ancora vincere. Di certo, però, nessuno ha bisogno di atteggiamenti di solidarietà di facciata, magari strumentali a raccattare qualche voto, ma che nascondono soltanto una grandissima pavidità".

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