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L'interrogazione

L'ovovia approda in Parlamento: presentata un'interrogazione contro il progetto

L'interrogazione critica l'impiego dei fondi del Pnrr per un'opera che danneggerebbe l'ambiente. Presentata al Ministro della Transizione Ecologica, al Ministro dei Trasporti e al Ministro dell’Economia dall’onorevole Muroni

Il progetto dell'ovovia sta per sbarcare in Parlamento. Alla base dell'interrogazione rivolta al Ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, al Ministro dell'Economia e delle Finanze Daniele Franco e al Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili Enrico Giovannini e presentata dall'onorevole Rossella Muroni (Misto), c'è la questione dell'impiego dei fondi del piano nazionale di ripresa e resilienza per un'opera che danneggerebbe l'ambiente. A tal proposito l'interrogazione invita ad avviare un tavolo tecnico con la presenza di tutti gli enti interessati e con il coinvolgimento dei rappresentanti del comitato referendario, affinché si possa individuare, a parità di target e milestone, un progetto alternativo di mobilità sostenibile quale ad esempio una tramvia.

“Abbiamo scelto di sottoporre un’interrogazione sul tema triestino anche perché potrebbe essere un precedente pericoloso per le altre opere finanziate dal PNRR - dichiara l’onorevole Rossella Muroni, che è anche vicepresidente della Commissione ambiente e lavori pubblici - Per affrontare la crisi climatica è necessario ripensare il trasporto pubblico di massa con interventi che siano sostenibili dal punto di vista ambientale, economico e sociale. Il PNRR non può finanziare progetti che non rispettino questi requisiti, e la semplificazione delle procedure di verifica non deve rappresentare una scusa per non applicare con rigore i principi di tutela ambientale. Porterò questo tema entro fine mese alla Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera, di cui sono Vicepresidente. Ringrazio questo Comitato per l’atteggiamento propositivo e responsabile, che ha portato ad avanzare la richiesta del tavolo tecnico per vagliare progetti alternativi”.
“Siamo soddisfatti di essere riusciti a portare all’attenzione nazionale un tema così importante per Trieste - dichiara William Starc, coordinatore del Comitato per il referendum sull’ovovia - Il progetto di Trieste è inutile, impattante e insostenibile e le contrarietà della cittadinanza, anche nelle sue forme organizzate, devono ricevere una risposta dalle istituzioni anche a livello nazionale.”

Il referendum

Il Comitato per il referendum intanto prosegue il suo percorso: le 900 firme raccolte per il deposito del quesito sono state dichiarate valide e ora si attende il verdetto della Commissione dei Garanti sull’ammissibilità del quesito referendario per aprire la raccolta delle 12.000 firme necessarie a indire il referendum. Nel frattempo il Comitato sta organizzando, con il supporto delle associazioni aderenti, una serie di eventi informativi sul tema, per promuovere un dibattito pubblico veramente trasparente e informato.


 

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