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Pd, Spitaleri: «Più tempo al partito per l'ascolto. Necessario congresso coraggioso e aperto»

«Con l’Assemblea regionale del 15 giugno inizia il percorso congressuale del Partito democratico del Friuli Venezia Giulia, che si concluderà a metà novembre con le primarie»

«Nel corso di un partecipato dibattito, dall'assemblea è emersa la forte richiesta di dare più tempo al partito per rendere davvero efficace la fase dell'ascolto». Lo ha riferi‎to il segretario regionale del Pd Salvatore Spitaleri, sintetizzando i lavori dell'assemblea del partito.
«‎Il congresso - ha spiegato - ‎vuole ricostruire un ‎‎rapporto con i cittadini, con le rappresentanze sociali, in modo che l'ascolto diventi strumento della proposta di governo, ma non solo: c'è l'esigenza di una vera e propria fase che potremmo definire costituente. Per questi motivi la data dell'11 novembre si sposta al 2 dicembre».
«Apriremo dunque una fase congressuale straordinaria - ha aggiunto - per valorizzare tutto quello che i cittadini vogliono dire al Pd e ricercare anche una nuova classe dirigente. Ciò che bisogna assolutamente ricordare è che  i cittadini non ci chiedono che forma ha il partito, ma da che parte stiamo - ha concluso Spitaleri - rispetto alle questioni fondamentali che riguardano la loro esistenza».

«Mai come adesso c’è bisogno di un congresso regionale coraggioso, aperto e franco». «Serve un congresso – ha spiegato - che abbia radici e ali, che sappia ordinare ciò che sta dentro e dialogare con chi sta fuori, che riconosca il contributo degli iscritti e tracci una alternativa ai governi regionale e nazionale, ricercando alleanze sperimentate e costruendo schemi nuovi».
«E abbiamo bisogno di un partito che sia intransigente sui valori e – ha aggiunto Spitaleri - aperto alle progettualità, che sappia fare tesoro delle cose buone fatte e degli errori commessi, che sappia ascoltare prima di parlare, che sappia confrontarsi con le paure e le insicurezze del nostro tempo ma non le insegua, che non abbia paura di dire le parole che oggi sembrano messe all'indice dai ripetitori dell'opinione pubblica: solidarietà, giustizia, pace, accoglienza, Europa, sviluppo, democrazia, cultura, ambiente, autonomia, sussidiarietà, eguaglianza».

«Nel nostro congresso ci giochiamo molto più di noi stessi e – ha sottolineato il segretario - della nostra esistenza come partito. È affidata alla nostra responsabilità la permanenza e il peso specifico di valori fondanti della comunità regionale e nazionale. Di questo dobbiamo essere ben consapevoli, sta già accadendo altrove: abbattuto il Pd non ci sarà argine al dilagare delle parole d'ordine, alla confusione tra fazione e istituzione, in definitiva - ha concluso - all'ingrigirsi della democrazia».

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