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Piano emergenza regionale, ZIberna (FI): «Fatto per fare cassa su pelle dei cittadini»

Lo ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Rodolfo Ziberna, intervenuto ai lavori della competente commissione chiamata ad esaminare la proposta di nuovo piano dell’emergenza e della sicurezza formulata dalla giunta regionale

“Siamo tutti per una ottimizzazione dei servizi sanitari destinata a limitare gli sprechi e migliorare l’offerta sanitaria, soprattutto in un settore che impiega oltre 20 mila persone per un costo di oltre due miliardi di euro. Ma certamente non possiamo essere favorevoli a provvedimenti irrazionali che espongano a grave pericolo la vita delle persone.Ecco perché Forza Italia è assolutamente contraria alla soppressione dell’automedica a Monfalcone ed alla chiusura del punto di primo soccorso ed all’eliminazione di un ambulanza nel periodo invernale a Grado”, ha dichiarato il vicecapogruppo di Forza Italia in consiglio regionale Rodolfo Ziberna, intervenuto ai lavori della competente commissione chiamata ad esaminare la proposta di nuovo piano dell’emergenza e della sicurezza formulata dalla giunta regionale.

“Gli operatori sanitari che hanno elaborato questo piano – afferma Ziberna -avrebbero dovuto tenere conto di alcuni indici, tra i quali il numero di residenti dei vari centri abitati, la distanza chilometrica di questi dalle strutture sanitarie, le particolarità e specificità dei vari contesti territoriali, il numero medio degli interventi di soccorso degli ultimi tre anni, non ultimo per importanza, l’eventuale connotazione industriale, turistica o montana delle diverse località, la percentuale di incidenti sul lavoro o l’età anagrafica delle persone che vivono nell’area di riferimento. Siamo davvero preoccupati quando si parla di standard, se questi tendono a dequalificare anziché a migliorare il servizio: bisogna pensare alla salute dei cittadini e non alla cassa della regione! Il soccorso va prestato laddove serve e nella misura in cui serve! Chi glielo dice alla famiglia di una vittima del ritardo nel soccorso che la nostra sanità regionale ha applicato standard europei e che pertanto pretende di avere la coscienza a posto?! Ma scherziamo?!” Ziberna

“Non per nulla resto questo piano – ricorda Rodolfo Ziberna - è stato bocciato anche dal forse più rappresentativo sindacato dei medici dirigenti, per il quale il servizio peggiorerà a fronte invece di un aumento dei costi! Assurdo che su tutto il territorio regionale il servizio di elisoccorso cessi a mezzanotte! Come se agli incidenti sulla strada (moltissimi nelle ore notturne) si potesse porre una fascia oraria di rispetto! Non bisogna essere dei luminari, del resto, per capire che in questo ambito diventa scriminante ed essenziale il tempo che ci impiega un mezzo per prestare il primo soccorso a chi si dovesse trovare in stato di necessità. “

“Per Grado non si sono tenuti evidentemente in considerazione o sono stati sottovalutati – aggiunge Ziberna - gli interventi in mare che altrove non ci sono, la maggiore distanza chilometrica dalle varie strutture sanitarie, la vocazione turistico-termale e curativa anche nel periodo invernale, che vede l’imminente riapertura dell'Ospizio Marino, il rifacimento delle nuove terme, l’offerta di turismo sanitario. Ecco la ragione per cui Forza Italia ribadisce la richiesta che venga rispettato il termine di 8 minuti per il primo soccorso grazie ad una ambulanza con infermiere h24 e un ambulatorio medicalizzato anche in inverno.”

“Ci chiediamo come possa essere venuto in mente alla giunta regionale – insiste Ziberna – di togliere l’automedica da Monfalcone, che interviene in un vasto territorio, da Monfalcone a Sagrado, a tutti i paesi limitrofi, fino a Duino, Sistiana, il Vallone, Grado, in zone a rischio come il porto, l'aeroporto, i cantieri, la cartiera, la zona industriale. Ci sono poi gli interventi in mare nelle zone di Monfalcone, Duino, Grado, Porto Buso, ove gli equipaggi salgono sui natanti della Capitaneria, della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco. Spesso il medico opera in sostituzione dell’automedica di Gorizia, o viene chiamato dalle forze dell'ordine in caso di eventi delittuosi, per dichiarare lo stato di morte, oppure nel caso di visite a profughi intercettati dalle pattuglie. Inoltre quando libero opera nel pronto soccorso contribuendo ad abbattere i tempi di attesa. Pochi sanno che a Monfalcone i medici dell'automedica lo scorso anno hanno svolto circa 7.500 interventi. Le missioni nel 2014 (codici rossi, gialli e verdi) delle ambulanze di Palmanova, Latisana, Cervignano e Lignano, sono state 6.636, mentre quelle di Gorizia, Monfalcone, Cormons e Grado 12.274, cioè 5.638 in più, quasi il doppio!”

“La soluzione – ha concluso Ziberna – non è quella di spostare da un’area all’altra un servizio, privando prima un territorio e poi l’altro, bensì di fornire lo stesso servizio a tutto il territorio. E in tema di primo soccorso costi quello che costi!”

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