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Porto, Cgil: «Con Autorità di sistema salto di qualità dell'economia legata al mare»

È quanto sostiene il segretario regionale della Filt-Cgil Valentino Lorelli, favorevole all'integrazione dei porti regionali sotto l'ombrello di un'unica Autorità di sistema

«La nuova Autorità di sistema prevista dal decreto Del Rio può rappresentare un salto di qualità nello sviluppo della portualità regionale e dell’intermodalità, dando nel contempo impulso agli investimenti necessari per fare fronte alla concorrenza degli altri scali dell’Alto Adriatico, potenziare i collegamenti ferroviari e adeguare i fondali dove necessario».

È quanto sostiene il segretario regionale della Filt-Cgil Valentino Lorelli, favorevole all’integrazione dei porti regionali sotto l’ombrello di un’unica Autorità di sistema, come consente il decreto recentemente approvato dal Governo. «Un decreto – spiega Lorelli – che assegna al Fvg l’Autorità di sistema di Trieste, un passo avanti sicuro, per quanto dovuto, rispetto alle ipotesi precedenti, che vedevano il nostro sistema portuale legato a Venezia e Ravenna».

«La Filt – dichiara ancora Lorelli – sostiene da tempo che questa regione deve essere in grado di mettere in campo una governance pubblica delle infrastrutture e di creare un tessuto connettivo tra i porti, la ferrovia, gli autoporti, gli interporti, i consorzi di sviluppo industriale, nell’ottica di un sistema davvero integrato del trasporto e della logistica. Ma la discussione che si sta sviluppando in questi giorni in Fvg, invece di affrontare nel merito le prospettive della portualità e del sistema logistico regionale, sta scadendo in una disputa tra campanili». Campanili che per la Filt vanno superati, cogliendo le opportunità offerte dal decreto: «Lo schema disegnato dal provvedimento – aggiunge il segretario della Filt – sembra andare nella direzione giusta non solo sotto il profilo della governance, ma anche perché appare teso a mantentere un sistema di regole, a partire da quelle sul lavoro, che non vanno smantellate, come vorrebbe qualcuno, ma devono essere invece preservate e migliorate».

L’auspicio, pertanto, è quello di una riforma capace di «sopravvivere ai particolarismi e semplificare le procedure amministrative, nell’ottica di una maggiore efficienza». Per riuscire nell’intento, secondo la Filt, serve «un ruolo forte del soggetto pubblico, in grado di progettare il futuro, affidando alle nuove autorità di sistema portuale una funzione chiave nello sviluppo dei porti e dei retroporti, per dare centralità alla risorsa mare e rendere competitivo uno dei più importanti asset economici dell’Italia e della regione». In questo contesto, conclude Lorelli, «si può ragionare di integrazione, con dignità, di Monfalcone e San Giorgio nel sistema portuale del Fvg, tenendo conto che bisogna prima togliere di mezzo la legge regionale 12/2012, utilizzare al meglio quanto prevede il decreto Del Rio per tutelare i territori, le rappresentanze delle imprese e delle organizzazioni sindacali, attraverso la costituzione degli Uffici portuali territoriali e valorizzando il Tavolo di partenariato della risorsa del mare».

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