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Porto Vecchio: Autorità portuale consegna al Comune i primi quattro edifici

Il magazzino 26, la centrale idrodinamica, la sottostazione elettrica e la palazzina di corso Cavour 2/2, futura sede dell’”urban center”, incubatore di iniziative bio-high tech

Importante “passaggio” formale oggi, nella Sala conferenze della Centrale Idrodinamica, per la piena presa di possesso e definitivo trasferimento di ogni competenza e responsabilità da parte dell'Autorità Portuale al Comune di Trieste relativamente ai primi quattro grandi magazzini storici ed edifici facenti parte dell'area sdemanializzata del Porto Vecchio, e precisamente dei già restaurati e usufruibili Magazzino 26, Centrale Idrodinamica e Sottostazione Elettrica nonché della palazzina di Corso Cavour 2/2 che, come noto, dovrà prossimamente venir ristrutturata dal punto di vista edilizio e degli impianti e connessioni tecnologiche per poter ospitare il nuovo “Urban Center” per lo sviluppo di iniziative imprenditoriali nel settore high tech e bio-high tech, la cui regia è stata affidata dal Comune all'Area di Ricerca.

Il trasferimento, come detto da ogni punto di vista e a tutti gli effetti pratici (piena gestione, vigilanza, manutenzione, spese per utenze ecc.), dei quattro edifici è “fisicamente” avvenuto tramite la firma di un “Verbale di presa in consegna” sottoscritto per il Comune dal Sindaco Roberto Dipiazza e per l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale dal Presidente Zeno D'Agostino. Il documento recava anche le sigle, quale “visto” dal punto di vista tecnico, dei funzionari dei due Enti più direttamente coinvolti: il Direttore dell'Area Servizi Generali del Comune Walter Cossutta  e il Segretario Generale dell'Autorità Portuale Mario Sommariva. Erano presenti per l'occasione anche il Segretario Generale del Comune Santi Terranova e l'Assessore comunale al Demanio e Patrimonio Lorenzo Giorgi.

Il Sindaco Dipiazza ha “salutato” con grande soddisfazione la sottoscrizione del “Verbale” che, al di là della necessaria formalità, «rappresenta in effetti – ha detto – il concreto inizio oggi della nuova storia del Porto Vecchio». Va ricordato infatti in merito che mentre la titolarità della proprietà dell'intera area sdemanializzata del Porto Vecchio era già stata trasferita al Comune mediante l'intavolazione da parte dell'Ufficio Tavolare di tutte le particelle del “compendio” del vecchio scalo con efficacia giuridica dal 31 dicembre 2016, viceversa la presa in carico effettiva e “materiale” di questo primo importante gruppo di edifici dal “vecchio proprietario” (l'Autorità Portuale) al Municipio è avvenuta appunto oggi, dopo la conclusione di tutto un iter, di evidente necessità per un trasferimento di immobili così complesso.

Un aspetto che è stato rimarcato dallo stesso Presidente Zeno D'Agostino nel sottolineare come si sia «portata oggi a conclusione una parte significativa e particolarmente complessa, per i vincoli esistenti e i collaudi specifici già eseguiti, della più vasta operazione di trasferimento dei beni del Porto Vecchio al Comune. Ora gli altri edifici e beni del comprensorio via via seguiranno con una graduale successiva immissione nel possesso dell'Amministrazione Comunale». 

Dallo stesso “Verbale di consegna” sottoscritto oggi si evince in tal senso come per ogni immobile ricevuto (o ancora da ricevere) debbano venir preventivamente redatti, da parte di professionisti, un dettagliato 'stato di consistenza' nonché diversi altri atti e certificati tecnici. Per quanto concerne i suddetti primi quattro immobili oggi “consegnati” gli 'stati di consistenza' sono stati stilati dai tecnici del Comune per il Magazzino 26, la Centrale Idrodinamica e la Sottostazione Elettrica e da professionisti incaricati per la palazzina di Corso Cavour 2/2; l'Autorità Portuale ha, dal canto suo, contestualmente consegnato al Comune la documentazione relativa all'agibilità degli immobili con, in particolare, i certificati di collaudo tecnico amministrativo e statico e di prevenzione incendi, nonché i documenti sui vincoli architettonici e di destinazione d'uso riguardanti, per diversi aspetti, i primi tre edifici, di più pregnante valore storico, e i beni di archeologia industriale in due di essi contenuti.

Ancora il Sindaco Dipiazza, dopo aver fortemente sottolineato la ritrovata concordia e collaborazione fra tutti gli Enti, e segnatamente fra Comune, Autorità Portuale e Regione, su queste importanti prospettive generali di sviluppo, ha quindi brevemente fatto il punto sui prossimi e più immediati “passaggi” inerenti l'area del Porto Vecchio, sottolineando come si sia finalmente «ormai giunti alle mosse finali per l'assegnazione dei 50 milioni stanziati dal Governo, per i quali siamo, grazie anche all'impegno della Presidente Serracchiani, alla fase della stesura dell' "accordo operativo" ovvero al passaggio che dovrebbe essere quello conclusivo dell'operazione. 50 importantissimi milioni dei quali – ha ricordato Dipiazza5 dovranno innanzitutto subito servire per realizzare le nuove vie d'accesso all'area (e in primis la famosa rotatoria d'ingresso da fuori città, presso il cavalcavia di Barcola) e altri 9 per la completa infrastrutturazione (impianti tecnologici e collegamenti) dei primi Magazzini “recuperati”; e ciò anche in vista del fondamentale appuntamento con l'ESOF 2020 ovvero con il grande evento scientifico e culturale internazionale che si svolgerà nella nostra città nel luglio 2020 a seguito della recente conquista della designazione di “Capitale Europea della Scienza” per quell'anno e che vedrà proprio nel Porto Vecchio la collocazione di un apposito “Science Centre” dove si  svolgeranno gli incontri, i workshop, le pubbliche presentazioni e manifestazioni di questa grande kermesse europea e mondiale».

«E' veramente questo un buon momento per la Città, che può portare finalmente allo sviluppo di tutte le nostre potenzialità e alla crescita anche economica in tutti i settori» ha concluso Dipiazza, seguito da un più che concorde Presidente D'Agostino il quale ha osservato come «anche grazie all'ottima collaborazione fra gli Enti del territorio, mai vi sia stata, come oggi, una così grande attenzione nazionale e internazionale verso Trieste».

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