
Wartsila, 'salvi' 350 posti, USB: "Rischiano le ditte in appalto"
Un presidio di circa 80 persone in piazza Oberdan per l'incontro tra Regione, dirigenza e sindacati, da cui è emerso che non rischiano i lavoratori assunti direttamente. USB: "L'azienda ha 'appaltato' la crisi, che arriverà sulla schiena dei lavoratori dell'indotto"
Rosolen: "Nessun esubero per i dipendenti diretti"
Un rischio scongiurato come dichiarato dall'assessore Rosolen: "Nessun esubero occupazionale ulteriore previsto dall'azienda per il sito di San Dorligo della Valle/Dolina rispetto a quelli gestiti con l'accordo sindacale dello scorso 25 luglio. Inoltre la conferma dell'importanza strategica dell'impianto giuliano in virtù degli investimenti fatti nell'ultimo triennio e previsti per il 2020. Infine, l'impegno a contenere gli effetti della complessa congiuntura attuale anche con riferimento agli appalti esterni".
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USB: "Crisi appaltata"
Proprio in merito a questi appalti esterni, le rassicurazioni di Wartsila non hanno affatto convinto USB, che prima dell'incontro ha avuto un confonto con tutti i capigruppo del consiglio regionale: "Il fatto è che Wartsila 'appalta' la crisi - dichiara il segretario provinciale Sasha Colautti -: la comunicazione è stata laconica, hanno parlato di congiuntura economica, sistema globale e mercato. Da una parte hanno comunicato che non ci sarà un impatto diretto sulle maestranze e sui lavoratori Wartsila e siccome vedono il 2020 come un anno di difficoltà hanno detto che l'impatto potrebbero averlo le ditte in appalto, che già adesso stanno subendo una riduzione. Questa crisi sta arrivando sulla schiena dei lavoratori dell'indotto, questo è un fatto negativo e nella discussione abbiamo chiesto alla Regione di rimanere vigile".
L'impegno della Regione
Riconosciuto dal sindacato l'impegno della Regione, lo stesso assessore Bini ha ricordato i 3 milioni e 500mila euro erogati a Wartsila in passato per l'innovazione e l'efficientamento energetico dell'impianto. "L'assessore Rosolen - ha dichiarato infatti Colautti - ha richiesto all'azienda di esprimersi con dei dati più compiuti e determinati, perché la loro impostazione è stata molto poco chiara e fumosa, soprattutto rispetto alle prospettive future e i carichi di lavoro del prossimo anno, cosa che ci preoccupa molto. È stata tuttavia tolta dal tavolo la preoccupazione per gli esuberi sui lavoratori diretti, ma questo ci lascia soddisfatti solo a metà, rimangono tutte le perplessità sugli aspetti legati ai volumi produttivi del 2020 ed al numero di organici che saranno utilizzati per svilupparli.".