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Profughi via da Aquilinia, Polidori (Ln): «Soddisfatto da padre, ma senza "rivolta" dei cittadini sarebbero ancora lì»

«Tronfi e ipocriti proclami di prova di accoglienza e di ospitalità che riempiono la bocca del sindaco di Muggia»

«Vesto per l'ultima volta (spero) l'abito da papà sulla questione profughi ad Aquilinia, non potendo nascondere la soddisfazione e la ritrovata serenità per una scelta, come più volte ho affermato, scellerata. Ma ora rimetto i vestiti da politico, che non vuol dire marziano avulso dalle esigenze del territorio e dai diritti di cittadini, e dico che anche un bimbo della scuola elementare Loreti capirebbe che, se non ci fosse stata la fortissima presa di posizione da parte dei genitori e di tanti cittadini, probabilmente oggi non si assisterebbe ad alcuno sgombero! Mettere in piedi struttura ed organizzazione per poche settimane non avrebbe infatti avuto senso, se non in un'ottica di più lungo termine».

Paolo Polidori (Lega Nord), che per primo ha sollevato il problema dell'accoglienza dei profughi alla "Casa primavera" commenta la notizia del traferimento degli ospiti in altra sede resa nota dalla prima cittadina di Muggia Laura Marzi: «Ma ciò che scuote i sentimenti, a livello morale, sono i tronfi ed ipocriti proclami di prova di accoglienza e di ospitalità che riempiono la bocca del sindaco di Muggia, quasi avesse risolto i problemi della fame nel mondo! 
Ebbene, nulla si risolve, né con i 18 di Aquilinia, né con i 60 di Prosecco, né con i 1.000 di Trieste: oltre il Mediterraneo ce ne sono 3,5 miliardi, e continuare a tenere le porte aperte non risolve il problema di là, ma ne crea uno enorme di qua: la dissoluzione della nostra società, del nostro diritto a vivere da tranquilli cittadini. Tanto su Muggia incombe l'ormai prossima accoglienza diffusa, e presto i cittadini se ne accorgeranno...».

«Fare invece demagogia e ipocrisia forse sono condizioni sufficienti, per gli amici degli scafisti, a far tacere artificialmente le coscienze, dando l'illusione di aver fatto del bene... ma non è così! Alimentare l'invasione è di per sé criminale: nei confronti dei cittadini, ma anche nei confronti di chi viene attirato, senza futuro, dalla rete di Alfano &Co - attacca Polidori -. Oggi si risolve (?) Aquilinia: ma domani c'è Prosecco: ebbene, non temano i prefetti che requisiscono, i sindaci che accolgono, e tutti coloro che sguazzano in questo Mare Magnum di denaro (e di morti), che io, da politico ma prima ancora da cittadino, insieme a tantissima altra gente, faremo sentire la nostra voce, i nostri diritti e la nostra rabbia da sudditi esasperati, in qualunque posto, da Duino a Muggia, per affermare con forza la nostra voglia di sicurezza, per noi, per i nostri figli e per la nostra gente!».

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