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Province Autonome Trieste/Grande Friuli, PSI Trieste: «Aderiamo convintamente al referendum»

Lo rileva in una nota la Federazione di Trieste del Partito Socialista Italiano: «Comunichiamo che il giorno venerdì 12 giugno alle 11 presso Expo MittelSchool si terrà il primo incontro sulla realizzazione della Provincia Autonoma di Trieste»

«La riforma delle autonomie locali, calata dall'alto dalla Regione, non è stata accolta con grande entusiasmo; anzi ha creato tensioni e in alcuni casi anche divisioni tra i Comuni che avrebbero dovuto associarsi. La sua applicazione ha comunque generato  discussioni a non finire e costretto le forze politiche a esprimersi a favore o contro, oppure, come in questo caso, a proporre progetti alternativi. Del resto le regioni in tutta Italia sono al più basso indice di gradimento tra i cittadini; prova ne è il 45% di voti validi espressi  dagli elettori alle ultime votazioni». Lo rileva in una nota la Federazione di Trieste del Partito Socialista Italiano.

«! Scandali - spiega la nota - , inefficenza, costi altissimi (la nostra regione si distingue in merito) sono le cause della loro caduta libera nell'opinione pubblica. Da enti di programmazione e indirizzo, dunque "leggeri", sono diventate macchine burocratiche onnivore, stati nello stato. È in questo quadro che si è iniziato a parlare di legge speciale per Trieste, di Città Metropolitana, di Area Metropolitana, e di altri " status " a misura di città».

«I Socialisti triestini  - sottolineano - ritengono invece che la migliore soluzione, quella che potrebbe accontentare non solo Trieste ma tutta la Regione, sia quella di due provincie autonome (Trieste e Udine) sul modello di Trento e Bolzano. In pratica si riprende l'antico progetto, nato con la Lista per Trieste negli anni 70, successivamente sposato da Primo Rovis, che però non ha avuto fortuna perché a quei tempi non era in atto alcuna azione di riforma dell'impianto istituzionale regionale. Rispetto allora si potrebbe proporre l'estensione dell'autonomia triestina alla provincia di Gorizia; ragioni economiche e culturali giustificherebbero ampiamente l'idea».

«Certamente - continua la nota -  il momento è favorevole perché siamo in fase di riforme, e quindi nella necessità di affrontare la questione; ma soprattutto c'è la novità che anche i friulani hanno sposato l'idea di una loro provincia autonoma e in questo senso hanno preso l'iniziativa di avviare una proposta referendaria! Progetto che sarebbe di difficile comprensione e attuazione se preso da una singola componente, ma che assume forza e anche possibilità di concretezza se portato avanti da entrambi i soggetti interessati, Trieste e il Friuli».

«Una opportunità - viene rimarcato -  che i Socialisti ritengono non possa essere trascurata,  in quanto andrebbe come prima cosa a rafforzare la specialità regionale, valorizzando le proprie peculiarità territoriali in modo autonomo e sicuramente più efficiente.
I Socialisti, consapevoli della portata dell'iniziativa, sanno bene che  per portare avanti tale progetto è necessaria una mobilitazione popolare che può realizzarsi solo attraverso un movimento di opinione e di interesse che travalichi i partiti e varie associazioni».

Gianfranco Orel, segretario cittadino del PSI, spiega che «per il Partito Socialista la proposta di un'autonomia per la provincia di Udine (o meglio "Il grande Friuli" come lo chiamo i friulani) e Trieste non è proprio una novità. Ricordo sin dagli anni '70 a Trieste c'era la Lista per Trieste che aveva proposta la Provincia Autonoma di Trieste, riproposta successivamente dal Commendator Primo Rovis. Per cui tale proposta è connaturata alla natura del nostro partito. Desidero sottolineare anche come nel "Comitato dei 10", che hanno dato vita alla Lista per Trieste, ci fossero anche due esponenti socialisti, come Gianni Giuricin e Aurelia Gruber Benco. Abbiamo dunque colto l'opportunità che ci è stata data a Rivignano (sede del primo incontro del comitato promotore organizzato dal sindaco del paese) pochi giorni fa e lo riproponiamo anche a Trieste in quanto i friulani sono convinti, come noi che la cosa debba farsi assieme: il Friuli, insomma, si è mosso finalmente sulla medesima linea. Questo non è un referendum proposto dai partiti, ma dalla società civile».

«Quindi - conclude la nota -  propongono che siano i cittadini a dare la loro adesione alla costituzione di un comitato referendario. Comunque qualcuno deve assumere l'iniziativa di promuovere l'operazione a Trieste ed è questo il motivo per il quale ci facciamo carico di convocare una prima riunione, aperta a tutti quelli che vogliono avviare un'azione concreta dell'iniziativa, coordinandoci comunque con i friulani. Comunichiamo pertanto che il giorno venerdì 12 giugno alle ore 11.00  presso Expo MittelSchool in via San Nicolò 5 si terrà il primo incontro, aperto a tutti, sulla  realizzazione della Provincia Autonoma di Trieste)».

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