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Regionali: lettera aperta di Sergio Omero (Pd) al fratello Fabio

«Partito Democratico unica entità politica in grado di contrapporsi con possibilità di successo ai programmi liberticidi della Lega e di quel che resta di Forza Italia»

«Caro Fabio, come sai mi sono candidato alle prossime elezioni regionali da indipendente nella lista del Partito Democratico. È stata una scelta motivata prima di tutto dalla volontà di difendere la nostra sanità dagli attacchi della destra che, alimentando i timori della gente con la segnalazione quotidiana di criticità per lo più presunte o montate ad arte, mira a screditare il governo regionale uscente e la sua riforma. Non è stata tuttavia una scelta difficile, anzi, visto che oggi nella nostra città e nella nostra regione il Partito Democratico è realmente l’unica entità politica in grado di contrapporsi con possibilità di successo ai programmi liberticidi della Lega e di quel che resta di Forza Italia, che vorrebbero farci arretrare di 10 anni e più nell’ambito dei diritti civili, materia alla quale tu sei da sempre attento. Già abbiamo visto le battaglie di retroguardia condotte dal nostro comune in tema di unioni civili, le difficoltà burocratiche interposte per la registrazione delle DAT». Così iniza la lettera aperta di Sergio Omero, medico dell'azienda sanitaria e candidato indipendente del Pd alle regionali Fvg, a suo fratello Fabio.

«Da indipendente sono estraneo alle dinamiche interne del Partito Democratico, alle polemiche in corso sulla sua gestione; da semplice cittadino posso anche condividere alcune perplessità sul progressivo allontanamento del Pd dagli ideali della sinistra, ma resta il fatto che - sempre per rimanere nel campo dei diritti civili - è ben vero che è stato proprio il Partito Democratico l’elemento trainante che ha portato all’approvazione delle leggi sulle unioni civili e sulle dichiarazioni anticipate di trattamento».

«Secondo te però può non bastare, rimarcando le critiche su altri aspetti che hanno caratterizzato le scelte del precedente governo nazionale (scuola, lavoro...), ma credo che in quest’occasione far mancare al centrosinistra il voto, tuo e dei tuoi amici, sulla base di principi ideologici irrinunciabili, sia soltanto autolesionista. Posso anche capire certe personali volontà di rivalsa personale, ma resta il fatto che oggi è necessario fare una scelta di campo che sia realmente utile e non invece sterilmente ideologica. Perché il “tanto peggio tanto meglio” non ha mai portato da nessuna parte o, piuttosto, in quest’occasione ci riporterà indietro. Caro Fabio, ripensaci e ripensateci, e nel frattempo ti abbraccio».

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