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Regione, Lauri (SEL): «No alla riapertura del CIE di Gradisca»

Mozione presentata dal gruppo di Sel in consiglio regionale. Lauri: «Locali strutturalmente inadeguati a essere utilizzati per l'accoglienza dei richiedenti asilo in quanto il CIE è stato concepito come un luogo di detenzione»

La mozione di SEL contro la riapertura del CIE di Gradisca d'Isonzo e la sua eventuale riconversione in CARA, presentata dai consiglieri regionali Lauri, Pustetto e Gratton, è stata inserita nell'ordine del giorno del prossimo Consiglio regionale.

Lo ha deciso la Conferenza dei capigruppo accogliendo la proposta del presidente del Gruppo di SEL Giulio Lauri. In abbinamento a essa è stata calendarizzata anche la mozione  presentata dal Gruppo del Pd di contenuto per gran parte analogo.

Le due mozioni impegnano la Giunta regionale a ribadire con fermezza la contrarietà a un'eventuale riapertura del CIE di Gradisca e, in subordine, a una riconversione di quei locali destinandoli all'ampliamento del CARA.

«I locali dell'ex CIE - afferma Lauri - sono strutturalmente inadeguati a essere utilizzati per l'accoglienza dei richiedenti asilo in quanto il CIE è stato concepito come un luogo di detenzione. Anche se si trattasse di una scelta temporanea e breve, la decisione di utilizzarli come luogo di accoglienza è sbagliata. Per i richiedenti asilo, che sono persone che fuggono da luoghi di guerra e che non hanno commesso alcun reato, è necessario ampliare su tutto il territorio regionale la rete diffusa di accoglienza SPRAR superando una logica dell'emergenza che dopo così tanti mesi non può essere più considerata tale».

«Nel momento in cui Governo e Prefettura si apprestano a decidere il futuro di Gradisca - cpnclude - è fondamentale che oltre al Comune e alla Provincia, anche la Regione esprima la propria posizione».

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