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Regione, Novelli (FI): «Infermieri, legge per staffetta generazionale»

Proposta di legge nazionale presentata dal gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, che ha visto il consigliere Roberto Novelli come primo firmatario. Si creerebbero due figure distinte, l'infermiere senior e quello junior

Far accompagnare nell'ingresso alla professione infermieristica i giovani neoassunti da coloro i quali stanno per andare in quiescenzaattraverso un part time che non comporti penalizzazioni economiche: questa la formula che da un lato darebbe nuove energie a un comparto a rischio invecchiamento e dall'altro consentirebbe un'accelerazione qualificata all'ingresso nel mondo del lavoro di una fascia, come quella degli under 35, attualmente penalizzata dal punto di vista occupazionale, visti anche gli ultimi dati record sul numero dei giovani senza lavoro in Italia.

Questa in buona sostanza la  proposta di legge nazionale presentata dal gruppo di Forza Italia in Consiglio regionale, che ha visto il consigliere Roberto Novelli come primo firmatario. Il documento, nel caso venisse licenziato dall'Aula, verrebbe inviato alle Camere per essere sottoposto all'iter di approvazione.

«Innanzitutto - spiega il consigliere Novelli - stiamo parlando di una professione che, oltre a essere usurante a causa dei turni notturni, registra un significativo innalzamento dell'età mediaIl che ha aumentato quasi al 20% la percentuale di coloro i quali sono arrivati alla soglie dei sessant'anni senza poter svolgere al meglio la professione. Una situazione che ben difficilmente può portare beneficio all'efficienza e alla qualità del servizio svolto».

«D'altro canto, registriamo invece un numero sproporzionato di infermieri neolaureati che faticano a trovare una collocazioneanche a causa dei blocchi al turnover imposti dai tagli alla spesa pubblica».

«Questi due fattori - continua Novelli - possono trovare una sintesi attraverso l'utilizzo del part time previsto dalla leggeche consente di attivare una sorta di staffetta generazionale dove fra il pensionando e il neoassunto s'innesta un trasferimento di competenze: un accompagnamento mirato, gratificato da una compensazione economica adeguata e non penalizzante».

La proposta presentata dal consigliere Novelli prevederebbe una nuova opportunità, su base volontaria, per il personale infermieristico che ha maturato 57 anni e tre mesi d'età e 35 anni di contributi, requisiti questi simili a quelli del comparto sicurezza. 

«Si creerebbero in questo modo - dice Novelli - due figure distinte: l'infermiere senior e quello junior. Il primo, vicino alla pensione, diminuirebbe il proprio orario di lavoro per lasciar posto al più giovane, senza conseguenze sull'ammontare dei contributi previdenziali. In pratica l'infermiere senior, negli ultimi tre anni prima della fine del rapporto, può scegliere volontariamente una riduzione massima del 50% del monte ore: a fronte di questo taglio il datore di lavoro, che sia un'azienda sanitaria o un privato, può assumere a tempo indeterminato un infermiere junior per un numero di ore non inferiore a quelle diminuite dal collega più anziano, il quale ricoprirebbe il ruolo di tutor».

«A favore di questa soluzione - precisa Novelli - gioca anche un sondaggio fatto all'interno della categoria, in base al quale quasi il 70% degli intervistati sarebbe favorevole a incentivare l'assunzione di nuove leve attraverso questa forma di part time».

«Una manifestazione di solidarietà intergenerazionale e di responsabilità - conclude Novelli - che non può e non deve rimanere inascoltata».

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