Richiedenti asilo, Stop Prima Trieste: «Prima i triestini, stop convenzioni con Caritas e Ics»
È l'appello lanciato da Marco Prelz di Stop Prima Trieste
Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima
«Una risposta immediata venga data dal prefetto di Trieste». È l’appello lanciato da Marco Prelz di Stop Prima Trieste.
«Basta rinnovare e prorogare le attuali convenzioni con Caritas e Ics, a Trieste abbiamo già dato fin troppo non possiamo più' tollerare l'imposizione di una accoglienza forzata».
«È evidente che il Governo, quando si trova Amministrazioni Comunali contrarie a questo tipo di accoglienza dia la totale gestione al Commissario di Governo e alle Amministrazioni Regionali compiacenti. Basta, penso che i cittadini siano esasperati e stufi di non essere mai ascoltati sia Regione che Governo».
«Dovrebbero – continua Prelz - cambiare atteggiamento ascoltando il volere del popolo. Se a Trieste si è vinto per guidare per i prossimi 5 anni il Comune di Trieste è anche per il discorso immigrazione, dove tutta la coalizione del centrodestra mi sembra sia stata molto chiara».
«Il Prefetto – ancora Prelz - prenda atto di questo. Noi non vogliamo più che continui questo business. Se questo è veramente un dramma planetario se ne facciano carico tutti, non solo Trieste, Udine ecc. Ecco perché chiediamo alla nuova Amministrazione di non rinnovare o prorogare le attuali convenzioni con Prefettura di Trieste, Caritas e Ics ,ma anche di garantire che sul territorio non siano utilizzati fondi di bilancio Comunale per la realizzazione di strutture finalizzate all'accoglienza di migranti e richiedenti asilo, che non siano utilizzati immobili di proprietà Comunale finalizzati all'accoglienza».
«Ora basta si stanno stanziamento milioni di euro di soldi pubblici per garantire a chiunque arrivi ora vitto, alloggio, servizi assistenziali, cure sanitarie totalmente gratuite e ricariche telefoniche ,aggiungo infinite visto che questi oziano telefonando tutto il giorno!»
«Il Popolo italiano – sottolinea Prelz - è stremato dalla crisi che il nostro Paese sta attraversando, non si può aiutare gli altri quando noi stessi non siamo in grado di aiutare i nostri cittadini in difficoltà. Stiamo aiutando e in cambio riceviamo insulti, assistiamo a scene dove queste persone fanno i bisogni in centro città, vendite alla luce del sole di sostanze stupefacenti: siamo veramente impazziti!
«Veramente – conclude - crediamo che se uno scappa da una guerra ripagherebbe il paese che gli aiuta in questo modo? Ora dobbiamo vera e te dire basta accoglienza ai furbetti economici sia la Prefettura che la regione se ne facciano una ragione»