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Riforma enti locali, Savino (Forza Italia): «Bocciatura senza se e senza ma, costi in aumento»

Sandra Savino, parlamentare di Forza Italia, boccia l'asse portante della riforma dello Statuto regionale approvata martedì sera dalla Camera

«C'è ben poco di cui essere allegri: hanno chiuso quattro Province e le hanno sostituite con ben 18 enti intermedi. I sindaci, e di conseguenza anche il nostro voto per eleggerli, ormai non conterranno molto e tutto questo costerà anche di più». Sandra Savino, parlamentare di Forza Italia, boccia l'asse portante della riforma dello Statuto regionale approvata martedì sera dalla Camera.

«La chiamano riforma ma di fatto è un pasticcio - ha aggiunto Savino - hanno soppresso le Province sulla quale però i cittadini devono ancora esprimersi attraverso il referendum in autunno. Il nuovo Statuto, inoltre, prevede solo i Comuni e la Regione e dunque non le Unioni Territoriali Intercomunali, sulle quali pende il ricorso dei Sindaci; se è vero che sono previste forme, anche obbligatorie, di esercizio associato di funzioni comunali, non è prevista la costituzione di unioni di comuni. Mi chiedo anche a cosa serviranno i sindaci: il bilancio di Trieste, ad esempio, dovrà essere prima approvato da altri 5 comuni che tutti insieme non arrivano a 20 mila abitanti».

«Bisogna ricordare - specifica Savino - che i sindaci sono il primo punto di riferimento per i cittadini e proprio per questo nella costituzione esiste il principio di sussidiarietà: mi chiedo come un ente superiore a un Comune possa fornire dei servizi più efficaci rispetto a un primo cittadino che parla quotidianamente con chi ha materialmente i problemi. I sindaci, è quelli presenti con noi oggi ne sono l’esempio, sono una risorsa e non possono essere sviliti o sostituitio da un soggetto nominato ed eletto indirettamente».

«Sul fronte politico - prosegue la parlamentare di Forza Italia - registro due dati importanti: l'emendamento Russo con la città metropolitana che è stato mantenuto contro la volontà del Consiglio Regionale e il solito NCD che anche questa volta ha votato con il PD. Andando con ordine mi chiedo come possa un Senatore imporre una sua volontà contro quella di un organo legislativo, mi sembra - ironizza Savino - un'anticipazione di come funzioneranno le Uti: il piccolo deciderà per il grande. Per quanto riguarda NCD invece registro che a parole sono contro la Serracchiani e la Giunta Regionale ma nei fatti ne appoggiano ogni decisione come fedeli alleati; del resto il loro leader, Alfano, fa la stessa cosa con Renzi» conclude la parlamentare.

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