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Rischio chiusura sedi Polizia Postale, Savino (Fi): «Aiuto al terrorismo»

Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

«La decisione di chiudere numerose sezioni della Polizia Postale rappresenta appieno la gestione assurda delle forze dell'ordine del paese».

Sandra Savino, parlamentare di Forza Italia, interviene, dopo l’annuncio da parte dei sindacati, sul rischio concreto che a giugno arrivi un decreto per ridurre il numero di sezioni tra cui Gorizia e Pordenone. «Oggi Alfano parla di “insidia più grande dalla seconda guerra mondiale” riferendosi al terrorismo eppure decide di ridurre la presenza sul territorio di un reparto che ha un ruolo strategico non solo per le denunce di truffe sul web, ma anche di supporto nella lotta al terrorismo».

«Buonsenso - prosegue Savino - vorrebbe che le forze dell’ordine, e in particolare chi opera sulla rete, vengano rafforzate e che siano presenti in modo capillare sul territorio, in questo modo invece si ottiene l’esatto contrario. Chiaramente i nostri operatori continueranno a lavorare con la consueta serietà e professionalità, ma indubbiamente la decisione di concentrare, ad esempio in Friuli Venezia Giulia, tutto sulle spalle di Trieste risulta ingiustificabile soprattutto alla luce del “ricatto” che potrebbe obbligare chi attualmente opera a Pordenone a trasferirsi oppure ad essere riassegnato quindi senza ottenere neppure un risparmio, anzi dovendo pagare le spese di un possibile trasferimento».

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