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Giovedì, 28 Marzo 2024
Politica

Riuso Porto Vecchio, l'avvocato Gianfranco Carbone: «La città decida definitivamente»

Lo rileva in un posto pubblicato sul suo profilo facebook  l'avvocato Gianfrancio Carbone, già vicepresidente socialista della giunta regionale: «A favore - continua il post -  restano convintamente solo il PD, le Liste Civiche ex Illy è vicina a Cosolini, Antonione, Bandelli e Dipiazza»

«Non è un modo di dire: con le prossime elezioni comunali Trieste sceglie il proprio futuro. Lo spartiacque fra gli schieramenti è ormai chiaro: il riuso del Porto Vecchio.  Non mi permetto di dire chi ha ragione o torto ( anche se una mia idea ce l'ho). Il Movimento 5 Stelle, alias "grillini", la Lega Nord, il "corpaccio" di Forza Italia, la "sinistra antagonista", gli indipendentisti dei vari riti, sono, con motivazioni non sempre coincidenti ma,alla fine, sovrapponibili, decisamente contrari al suo riuso come espansione della città». 

Lo rileva in un posto pubblicato sul suo profilo facebook  l'avvocato Gianfrancio Carbone, già vicepresidente socialista della giunta regionale.

«A favore - continua il post -  restano convintamente solo il PD, le Liste Civiche ex Illy è vicina a Cosolini, Antonione, Bandelli e Dipiazza. Trieste, diceva un antico slogan elettorale, "non è un'isola". Cosa succede nel mondo, in Europa e in Italia non è indifferente per il futuro della città. Ce ne siamo accorti con la dissoluzione del comunismo e della ex Yugoslavia che ha fatto venir meno la rendita di posizione commerciale di Trieste». gianfranco Carbone-2

«Grandi idee  - sottolinea Carbone - nuove per Trieste non sono maturate negli ultimi 20 anni (l'area di ricerca, il Sincrotrone, la realizzazione di zone artigianali e l'ampliamento della zona industriale - compreso il riuso dell'ex Aquila - sono di quegli anni. La stessa ipotesi di riuso del Porto Vecchio è del 1990. Recentemente ho ritrovato una vecchia delibera della Giunta Regionale ( del 1990) che approvava l'accordo di programma per il suo riuso (compresa la nuova sede delle Generali). Evidentemente le divisioni politiche degli anni successivi (e le mutate condizioni economiche) hanno bloccato tutto». 

«Sarebbe utile - conclude la nota -  che finalmente Trieste decida. Non mi scandalizza l'idea che le prossime elezioni comunali diventino un referendum pro o contro il riuso del Porto Vecchio mettendo il futuro della città nelle mani dei propri cittadini».

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