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Revelant (Ar): «Colonnine elettriche, comportamento Giunta paradossale»

Il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant: «Paradossale che non mi accolga né un emendamento, né un ordine del giorno per sostenere l'installazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche»

«Che questa maggioranza non abbia le idee chiare è oramai un dato certificato, ma che non mi accolga né un emendamento né un ordine del giorno nella precedente finanziaria volto a sostenere l'installazione di colonnine per la ricarica delle auto elettriche e oggi, solo pochi mesi dopo, si trovi costretta a stanziare, grazie anche all'intervento dello Stato, addirittura oltre 1 milione di euro
per tali interventi, è veramente paradossale».

A intervenire è il consigliere regionale di Autonomia Responsabile, Roberto Revelant, che da tempo sollecita la diffusione dei dispositivi di ricarica, indispensabili alla diffusione di auto sostenibili alimentate a energia elettrica, un mercato ancora in ritardo nel nostro Paese, ma oramai prossimo all'esplosione come dimostrato anche dai recenti ordini di nuovi e innovativi modelli di autovetture.

«Se la bocciatura di allora fu giustificata dalla maggioranza perché riteneva inopportuno stanziare risorse pubbliche in tale direzione, la vera soddisfazione - continua Revelant - oltre a confermarci che avevamo ancora una volta visto bene, è che, grazie all'intervento statale, non abbiamo dovuto aspettare oltre 2 anni perché la Giunta intervenisse alle nostre sollecitazioni, come accaduto invece in altre occasioni».

«Spero soltanto non si disperdano queste corpose risorse in progettazioni particolarmente complicate o studi che poi non trovino attuazione nella realtà, soprattutto in considerazione del fatto che la legge regionale, modificata proprio con un recente emendamento, prevede l'obbligatorietà per i Comuni sopra i 5.000 abitanti di dotarsi nel breve termine di tali dispositivi. Si parta pertanto - conclude Revelant - da queste realtà che di fatto, con il coinvolgimento dei privati, creerebbero già una rete adeguata, ampliandola e integrandola per quelle aree con incidenza demografica limitata, come le aree montane o rurali».
 

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