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Porto Vecchio, Roberto Dipiazza: «Sul Porto Vecchio l'amministrazione Cosolini ha perso tempo creando danno enorme alla città»

Lo sottolinea il candidato Sindaco Roberto Dipiazza domandandosi perché «il centrosinistra abbia già fatto perdere alla città un anno dall'approvazione della sdemanializzazione. Probabilmente aveva necessità di arrivare sotto le elezioni con la ridicola presentazione fatta dall'Advisor e questo è un fatto assai grave»

«Aver tenuto chiuso il Porto Vecchio è stato, e lo è ancora nonostante la sdemanializzazione, è un danno enorme per la città. Il recupero di un’area così strategica della città passa attraverso un percorso di condivisione con i cittadini, perché le possibili ricadute riguardano aspetti sociali, economici, occupazionali e culturali».
  
«La verità è che il Sindaco uscente nella scelta per l'Advisor ha scartato delle proposte di raggruppamenti di impresa che già contenevano investitori certi, fra i quali: Gruppo RMJM Architecture & Masterplanning (Dubai); REAG Real Estate Advisory Group (società di investimenti) ; PRELIOS , uno dei principali gruppi europei nell'alternative asset management e nei servizi immobiliari, nel cui azionariato spiccano nomi come Unicredit SpA, Intesa San Paolo, Pirelli. Mi chiedo – aggiunge Dipiazza - perché sia stata preferita un'offerta che nella proposta non indicava certezza di investimenti e che, a fronte di 180mila euro di fondi pubblici doveva produrre solo analisi, diagnosi, linee guida e presentazione prima delle elezioni».
 
«Per questo è mia intenzione verificare subito i compiti affidati all'Advisor e recuperare (se ancora possibile) sia gli investitori che avevano partecipato alla gara per l'Advisor sia quelli che, in passato, avevano inviato manifestazione di interesse concrete all'Autorità Portuale di Trieste».
 
«Andrà poi definito subito un piano operativo di recupero per fasi, in una logica di valorizzazione progressiva del sito e di coinvolgimento di imprese e lavoratori locali. Serve subito – conclude Dipiazza - un programma di infrastrutturazione del sito (impiantistica e tecnologica) per garantire i servizi essenziali ai nuovi insediamenti (rete viaria, rete fognaria, illuminazione pubblica, rete idrica e a gas, ecc.) che gradualmente dovranno garantire l’operatività. Si dovrà partire immediatamente per mettere in sicurezza alcuni magazzini avviando interventi di recupero a fini culturali, secondo quanto previsto dalla delibera del CIPE, per l’erogazione dei 50 milioni di Euro da destinare a interventi di restauro e valorizzazione del Porto Vecchio di Trieste».

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