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Russo (Pd): «Serracchiani dica se vuole ricandidarsi, Grim rimetta mandato da segretario»

Lo rileva in una nota Francesco Russo, senatore del Pd

Nota - Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di TriestePrima

Non possiamo continuare  a dire che l’esito del voto amministrativo è stata tutta colpa di Renzi o del clima internazionale: la sconfitta a Trieste, Pordenone a Cordenons e Grado è figlia di scelte sbagliate anche da parte di chi ha guidato il Partito in Regione. E non è, come qualcuno a provato a dire, semplicemente un campanello d'allarme: è una botta clamorosa che ha reso evidente la nostra attuale difficoltà in tutto il Friuli-Venezia Giulia.

Abbiamo fatto molto di buono a Roma come in regione, ma dobbiamo avere il coraggio di fare una seria autocritica per essere credibili nel difenderlo. Altrimenti questa sarà semplicemente la prima di una lunga serie di sconfitte.

Per disegnare la riscossa del Pd e di tutto il centrosinistra, serve coraggio, trasparenza e progettualità. Per questo, innanzitutto è decisivo sapere, in tempi brevi, se il futuro di Debora Serracchiani sarà a Roma o a Trieste: se, come in tanti prevedono, legittimamente lei andrà a Roma, serve tempo per lavorare ad un'alternativa programmatica, di squadra e solo, alla fine, di leadership. Ma il fatto che Massimiliano Fedriga sia sceso in campo come candidato della destra conservatrice rende necessario che in tempi brevi si sappia chi lo sfiderà per il centrosinistra nel 2018.

Ma serve anche la capacità di dire ai cittadini che a fronte di tante cose fatte bene alcune, invece, non hanno prodotto i risultati che speravamo: penso in particolare alle UTI e alla riforma della sanità. Entrambe necessitano di un “tagliando” approfondito che con coraggio metta mano alle tante cose che non hanno funzionato e che ad esempio ci hanno alienato le simpatie di tanti amministratori che storicamente guardavano a noi.  

Ma un’autocritica vera comincia dall’assunzione che ognuno di noi deve fare delle proprie responsabilità.

L'ho fatto io per primo: a Trieste ho chiesto scusa ai dirigenti del mio partito e al popolo del centrosinistra. Non per aver chiesto le primarie. Ma per non averlo fatto prima: le motivazioni che ho portato a supporto della mia richiesta di discontinuità a febbraio, infatti, sono le stesse che, poi, purtroppo, hanno prodotto il risultato negativo alle amministrative. Con la stessa franchezza al segretario regionale Antonella Grim, voglio ribadire che, dopo una grave sconfitta, chi ha guidato il Partito dovrebbe essere il primo a mettersi in discussione e a rimettere il mandato lasciando che siano gli altri a giudicare. Cosa che, purtroppo, in direzione non è avvenuta ma che spero si possa verificare fin dalla prossima Assemblea. 

Francesco Russo

Partito Democratico

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