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"No" al Referendum in "sala matrimoni", il Pd segnala Dipiazza all'Agcom. La replica: «Basta compilare il modulo»

La segretaria provinciale Adele Pino parla di «grave scorrettezza», poi c'è una piccola "errata corrige": «Scelta politicamente inopportuna». Il sindaco: «Il Comune deve mettere a disposizione un luogo per i partiti, gruppi politici e comitati per la propaganda referendaria»

La sala matrimoni torna sotto i riflettori della Politica, ma questa volta non per la questione delle unioni civili, ma perchè «il Comune di Trieste e il sindaco Dipiazza hanno commesso una scelta politicamente inopportuna concedendo l’utilizzo della sala matrimoni di Piazza Unità d’Italia ai sostenitori del no al referendum. Si tratta di un gesto che può facilmente dare adito a interpretazioni di carattere politico». L'attacco arriva dalla segretaria del Pd di Trieste, Adele Pino, e la referente del comitato Basta un sì Fvg, Ingrid Stratti, in merito alla concessione, martedì 15 novembre alle 10, della sala matrimoni per la presentazione dei Comitati del no di Rivolta Italia.

«La violazione è stata segnalata all’Agcom», affermano Pino e Stratti che ribadiscono come «la sala matrimoni del Comune di Trieste non può essere utilizzata come strumento di propaganda politica, ancor più oggi, in piena campagna referendaria. È una scelta inopportuna, che non può passare inosservata».

Non tarda ad arrivare la replica del sindaco Dipiazza, che fa riferimento a una prima nota dal Partito democratico cui ha fatto seguito pochi minuti dopo un'errata corrige eliminando la parte in cui si imputava la violazione della par condicio: «Oggi pomeriggio la segretaria del Pd di Trieste mi ha attaccato segnalando all'Agcom che il Comune di Trieste avrebbe violato le regole sulla parc ondicio concedendo la sala matrimoni ad un Comitato per il No... Ma come?! Dopo cinque anni che il Pd ha governato la città non sa ancora che il Comune deve mettere a disposizione un luogo per i partiti, gruppi politici e comitati per la propaganda referendaria? Anche il Pd può prenotare la Sala Matrimoni è tutto scritto sul sito del Comune. Caro Pd, si chiama Democrazia e basta compilare il modulo che si può anche scaricare (qui)».

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