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Sala Tripcovich, Bressan (Pd): «Il comune chiarisca su iter e costi per abbattimento»

«Nell’assenza di chiarezza, l'edificio ormai è chiusa da inizio anno e sappiamo bene come gli immobili “non vissuti” peggiorino il loro stato di conservazione»

Una mozione per avere maggiori informazioni sul destino della sala Tripcovich è stata presentata dal consigliere Luca Bressan (con l'appoggio del gruppo Pd) in IV circoscrizione. «Di recente - spiega Bressan - abbiamo avuto la presenza dell’assessora Tonel in circoscrizione, la quale ha confermato la possibilità di procedere alla demolizione del sito nell’ipotesi in cui venga trovato uno spazio alternativo per lo svolgimento di congressi».

«Al riguardo - continua il consigliere circoscrizionale - è giusto porre l’accento come la Sala abbia funzioni diverse da quelle di un centro congressi che è inserito come fosse “prezzemolo” in ogni progetto di riqualificazione. Infatti, a oggi è stata utilizzata per iniziative culturali cittadine e regionali e ha ospitato  spettacoli del Teatro Verdi e del Teatro Rossetti, due festival cinematografici di livello internazionale e altre iniziative di realtà di prestigio come il Conservatorio Tartini e la Chamber Music. L’organizzazione di queste iniziative, con notevole ritorno economico per la città, è stata possibile per le caratteristiche di ampiezza della platea, metratura del palco e qualità dell’acustica nonché la posizione strategica e servita della Sala».

Bressan ricorda che «le prime affermazioni riguardo all’abbattimento sono riconducibili al sindaco Dipiazza. Oggi, però, non è chiaro a che titolo il Comune possa procedere all’abbattimento di una sala che rientra nel patrimonio della Fondazione Teatro lirico Giuseppe Verdi. Su mia specifica domanda su quale dovrebbe essere il possibile iter per procedere all’abbattimento, l’assessora Lodi (anch’essa presente recentemente in circoscrizione) non ha risposto affermando come l’immobile non sia patrimonio del Comune».

Secondo l'esponente del Pd «è doveroso aggiungere come sulla Sala insista un vincolo della soprintendenza che ne impedisce l’abbattimento. Nell’assenza di chiarezza su come si voglia procedere all’eventuale abbattimento e a che titolo, la Sala ormai è chiusa da inizio anno e sappiamo bene come gli immobili “non vissuti” peggiorino notevolmente il loro stato di conservazione. Si pensi al riguardo alla situazione emblematica di Villa Haggiconsta. L’amministrazione dovrebbe essere chiara sul destino della sala e dovrebbe sin da ora essere trasparente sulle modalità di un eventuale abbattimento di un bene che non rientra nel suo patrimonio Indicandone da subito i costi. Per queste ragioni - conclude - ho presentato una mozione sottoscritta da tutti i colleghi Pd».

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