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Sanità, Forza Italia chiede l'invio di ispettori in regione

L'assessore regionale alla sanità Telesca: «Porte spalancate a controlli sulla sanità in regione. Avremmo dovuto chiederli noi, per tutto quello che abbiamo trovato in termini di cose non fatte lungo intero arco della passata legislatura»

La parlamentare di Forza Italia Sandra Savino, nel corso di una conferenza stampa tenuta ieri, ha pesantemente attaccato l’attuale sistema sanitario regionale elencando tutti i casi di malasanità avvenuti recentemente, sommando a questi la carenza di medici e OSS e le rivalità tra medici ospedalieri ed universitari.

Savino ha chiesto al ministro Lorenzin di inviare un gruppo di ispettori in regione per controllare il funzionamento della sanità in generale. Presenti alla conferenza stampa anche i consiglieri regionali Rodolfo Ziberna, Roberto Novelli e Riccardo Riccardi che hanno sottolineato come sotto la presidenza di Renzo Tondo non si era mai giunti a questo punto di crisi.

Inoltre è stato fatto notare che l’assessore Telesca sembra essere troppo impegnata nell’attuaazione della riforma sanitaria, trascurando così i veri problemi.

"Porte aperte" ad eventuali controlli ministeriali finalizzati a far luce piena luce sulla tragica morte di Erik Tuan. "Vorrà dire che si affiancheranno alle due ispezioni che ho già incaricato di effettuare".

E "porte spalancate" anche a controlli sulla sanità in Friuli Venezia Giulia più in generale. Anzi "avremmo dovuto chiederli noi, per tutto quello che abbiamo trovato in termini di cose non fatte lungo l'intero arco della precedente legislatura. Mancati provvedimenti che, quelli sì, mettono a repentaglio la salute dei nostri cittadini e ci costringono a correre per recuperare il tempo perduto".

Lo dice l'assessore regionale alla salute, Maria Sandra Telesca, replicando alle accuse mosseda Forza Italia.

In sostanza per Telesca "non vi è alcun problema all'eventualità che il Ministero voglia disporre un'indagine sui fatti di Cividale. Si aggiungerebbe alle due verifiche in corso", una della Regione e una dell'Azienda ospedaliera.

L'assessore in proposito evidenzia come fin dall'inizio di questa legislatura si sia stabilito che la Direzione centrale salute, in
caso di eventi negativi, di regola nomina "sempre" una Commissione per fare tutte le opportune verifiche. E "puntualmente abbiamo istituito una Commissione interna a seguito della morte del povero Erik".

Parallelamente «ho chiesto anche al Commissario dell'Azienda ospedaliero universitaria di Udine, Delendi, di effettuare tutte le necessarie verifiche per far emergere le responsabilità, fino all'ultimo anello della catena di comando, rispetto al fatto che un'ambulanza è rimasta ferma, a fronte di una precisa volontà della Giunta di potenziare l'assistenza e gli interventi di emergenza sul territorio».

"Nulla osta" nemmeno all'ipotesi che una task force ministeriale venga per vigilare sull'intero nostro sistema sanitario. «Troveranno tante cose che non andavano bene e a cui stiamo finalmente ponendo rimedio», afferma Telesca, elencando puntualmente tutte le iniziative «che sarebbe stato necessario attuare nella precedente legislatura ma che sono rimaste lettera morta».

La ricetta dematerializzata, per la quale il Ministero dell'economia aveva più volte richiamato la Regione e che «solo questa Giunta ha introdotto».

La rimodulazione del superticket. Le reti per patologia: "tra il 2008 e il 2013 non ce né una che sia andata avanti e noi abbiamo già definito quelle per l'ictus, per i trapianti, per le malattie reumatiche e altre sono in dirittura d'arrivo".

E soprattutto l'organizzazione della rete per le emergenze. «Quella che oggi è sotto accusa e per la quale chi era al governo della Regione fino a due anni fa nulla ha fatto, ignorando proposte e ipotesi formulate dai 'tecnici', come quella di integrare i servizi per l'emergenza con la guardia medica che sarà uno dei pilastri della nostra proposta".

«Mi spiace solo - conclude Telesca - che Forza Italia, dopo aver governato questa regione, si appigli su pretesti per spingere alla protesta, si limiti a lanciare slogan invece di produrre delle controproposte serie, che sappiano entrare nel merito delle questioni».

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