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Sap: «Poliziotti sempre meno con dotazioni vecchie e obsolete, prospettive sempre più nere»

Lo rileva in una nota Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale Sap (Sindacato Autonomo di Polizia): «Grazie Signor Ministro Alfano, per come è ridotta la Polizia di Stato. Grazie per il numero di operatori giunto ai minimi storici, ora che mancano ben 18 mila unità di cui almeno 250 solo a Trieste»

«Grazie Signor Ministro Alfano, per come è ridotta la Polizia di Stato. Grazie per il numero di operatori giunto ai minimi storici, ora che mancano ben 18 mila unità di cui almeno 250 solo a Trieste. Grazie per voler “promuovere” presso l’opinione pubblica le previste assunzioni come fossero straordinarie: il turn-over attuale è infatti bloccato al 55% e quindi non permette di recuperare le perdite in termini di numeri e per di più sta facendo inesorabilmente alzare l'età media, tanto che a Trieste si è toccata quota 46 anni. Grazie inoltre per adoperarsi e far sentire forte la Sua voce all’interno del Governo per lo stipendio dei poliziotti fermo dal 2009 e con la risibile prospettiva di 10 euro lordi di aumento: pochi spiccioli per noi e per le nostre famiglie, ma pure per il servizio».

Lo rileva in una nota Lorenzo Tamaro - Segretario Provinciale Sap (Sindacato Autonomo di Polizia).

«Le nostre dotazioni - continua la nota - sono vecchie ed obsolete, mancano capi delle divise, molto caschi da ordine pubblico sono quelli di Italia ‘90 (25 anni e si vedono tutti), i giubbotti anti proiettile sono insufficienti nel numero e inadeguati perché non garantiscono la protezione da proiettili come quelli usati nei recenti attentati. La gran parte di noi non è fornita di un secondo caricatore per la nostra arma individuale, mentre l’arma lunga è un modello di 50 anni fa! Potremmo prendere ad esempio le buone idee degli altri Paesi, come la pistola “taser” che consentirebbe di evitare tanti tragici incidenti, ma prendiamo quelle sbagliate come l'incerta e pericolosa identificazione dei poliziotti con codici alfanumerici sulle divise invece che dotarli di semplici videocamere per poter “registrare” la verità dei fatti. Grazie inoltre Signor Ministro, per le nostre autovetture con più di 200 mila chilometri alcune delle quali forse senza nemmeno le revisioni, per le nostre strutture cadenti e fatiscenti (come ad esempio il Commissariato di Opicina e la Scuola allievi Agenti di San Giovanni), sempre più indecorose anche a causa dei tagli alla manutenzione e perfino ai contratti per le pulizie». Tamaro Sap

«Grazie poi - sottolinea Tamaro -  per i 35 militari - un numero buono per servizi di rappresentanza, non per progetti operativi... - inviati a Trieste con almeno 6 mesi di ritardo a supportare le forze dell’ordine già in difficoltà nel lavoro ordinario per scarsità di mezzi e di organici e su cui si è riversato dal vicino confine il peso dei clandestini e profughi in movimento sulla "rotta balcanica" Grazie davvero per la Sua sensibilità a tale fenomeno mostrata lasciando che da Trieste venisse inviato personale per rinforzare Imperia, Ragusa e Tarvisio nel contrasto dell’immigrazione clandestina, come se qui non succedesse nulla! Ugual dicasi per gli operatori distolti sia per l’Expo che per il Giubileo. Grazie per non aver mai inviato a Trieste da altri territori personale specializzato in materia di immigrazione e di identificazione: guarda caso proprio in questi giorni si parla di una possibile sanzione UE per la mancata registrazione in Eurodac per dei chiedenti asilo. Grazie per aver scelto di formare solo 10 operatori per ognuna delle 20 province più a rischio, tra cui Trieste (l’1% della forza del capoluogo giuliano) e non come aveva chiesto il SAP addestrando tutto il personale con una stima di spesa che era inferiore a quella utilizzata per le spese di pulizie della Camera dei Deputati».

«Dopo quasi un anno - conclude -  dall’attentato del Charlie Hebdo, a Trieste, città ritenuta da Lei fra i 10 obiettivi più sensibili, attualmente sono operative solo 7 delle 10 unità specializzate previste, dotate di mezzi vecchi e riciclati. Grazie davvero per la nostra condizione che siamo certi non migliorerà se non verranno appostate in Legge di Stabilità cifre davvero importanti, non certo quelle enunciate nei giorni scorsi dal Capo del Governo. Davanti a questo desolante panorama il Viminale non trova di meglio che negare l'evidente realtà e prendere provvedimenti che puzzano di intimidazione verso chi denuncia lo stato delle cose. Siamo sicuri di una cosa e cioè che in occasione della Sua venuta a Trieste sarà capace di chiarire e tranquillizzare tutti dicendo che è tutto a posto, che la città è sicura, malgrado i gufi e gli allarmisti. Resta il fatto che molti poliziotti non sono affatto convinti che, a parte l'impegno, la passione e la buona volontà, ci sia tutto ciò che serve per realizzare a pieno la sicurezza dei triestini».

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