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Scuola “De Marchi”, Lodi e Brandi replica a Grim e Repini: «Non dobbiamo ringraziare il Governo»

La replica degli Assessori comunali ai Lavori Pubblici Elisa Lodi e all'Educazione Angela Brandi alle affermazioni delle consigliere Grim e Repini sulla scuola "De Marchi" di Servola

«Spiace dover intervenire nuovamente sull'argomento per chiarire - speriamo una volta per tutte - le problematiche che abbiamo dovuto affrontare dopo il nostro insediamento. Ci riferiamo – dichiarano gli Assessori comunali ai Lavori Pubblici Elisa Lodi e all'Educazione Angela Brandi - alle affermazioni delle consigliere Grim e Repini sulla scuola “De Marchi” di Servola, il cui progetto di ristrutturazione – ricordiamo - era partito con l'ultima giunta Dipiazza».

«Lo scorso luglio (2016) i lavori di ristrutturazione erano invece fermi per mancanza di risorse non essendo stata prevista nel bilancio di Cosolini alcuna voce di spesa per il suo completamento. Conseguentemente, per consentire la riapertura del plesso scolastico almeno per l'anno 2017/2018, abbiamo sostenuto e ottenuto l'inserimento dell'importo di 250.000 Euro nella variazione di bilancio di novembre 2016. Tuttavia, "grazie" a questi ritardi ereditati, la conseguenza che avevamo già paventato sarà che quasi sicuramente non si riuscirà ad attivare la prima classe della primaria “De Marchi” di lingua italiana, e ciò con un grave vulnus per la complessiva offerta educativa e scolastica cittadina».

«Dobbiamo inoltre rimarcare che per il completamento di questa scuola (gli spazi esterni) abbiamo inserito nel Piano delle Opere l'importo di 134.000 Euro circa, finanziato non con gli spazi assegnati dal Governo bensì da spazio apposito richiesto nel 2016 per interventi scolastici. E consideriamo ancora, e invitiamo tutti a riflettere su questo – concludono la Brandi e la Lodi -, come gli spazi finanziari per cui dovremmo “ringraziare” - e che comunque non riguardano la “De Marchi” - ammontino per una città capoluogo di regione, dotata di 161 plessi scolastici, a “ben” 350.000 Euro, cifra di poco superiore a quanto ricevuto dal Comune di Pavia di Udine e addirittura inferiore ai 440.000 assegnati a Ronchi dei Legionari !...»

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