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Martedì, 23 Aprile 2024
Politica

Città Metropolitana, Russo: «Trieste ha tutte le qualità»

Il senatore Russo contro le dichiarazioni del sottosegretario agli Affari regionali. 200mila il numero di abitanti per definire un agglomerato urbano città metropolitana. Russo: «Quanto dichiarato a Il Piccolo da Bressa è contraddittorio alla Legge Delrio del Governo di cui lui stesso è esponente»

«Stupiscono le dichiarazioni del sottosegretario Bressa perché sono in contraddizione con le leggi che il Governo di cui lui stesso è esponente e questo Parlamento hanno già approvato: la legge Delrio – in vigore dal 2014 - stabilisce che possono definirsi aree metropolitane quelle con almeno 200.000 abitanti; Trieste da sola (anche se noi pensiamo che l'ambizione della nuova area metropolitana vada ben oltre anche i confini della vecchia provincia) con 204.000 abitanti soddisfa già da sola questi requisiti». Così il Senatore Francesco Russo in merito alle dichiarazioni del sottosegretario agli Affari regionali riportate oggi dal Piccolo. 

«Ma soprattutto - come sa bene Bressa - non è la dimensione né il numero di abitanti la questione centrale attorno a cui ruota l’idea di area metropolitana: negli Stati Uniti vengono definite città metropolitane già le aggregazioni urbane con almeno 50.000 abitanti, un recente studio dell’Unesco porta tale soglia a 100.000 abitanti. E’ l’integrazione funzionale e non la dimensione a qualificare un territorio come potenziale area metropolitana: sotto questo profilo Trieste assieme alla Venezia Giulia soddisfa tutti i requisiti richiesti.

Penso innanzitutto all’area portuale: lo scalo giuliano già oggi inserito tra i cluster marittimi europei, assieme a Monfalcone potrebbe creare uno degli hub più significativi del mediterraneo, un polo capace di competere su alcuni mercati con i grandi porti del Nord Europa. Penso poi alla rete di infrastrutture e trasporti e alle straordinarie opportunità che una pianificazione e gestione coordinata potrebbe avere per i cittadini: un’unica azienda dei trasporti locali, ad esempio, servirebbe meglio non soltanto i cittadini dei singoli centri ma anche tutti coloro che ogni giorno si spostano da un comune all’altro per motivi di lavoro. Unificare l’erogazione di servizi su un territorio più vasto, inoltre, significa risparmiare risorse che la Regione può investire, ad esempio, per rilanciare l’economia di altri territori regionali maggiormente depressi.

Penso anche alla valorizzazione del polo culturale e scientifico che trova nell’area giuliana un sistema innervato di centri di ricerca, incubatori tecnologici e poli universitari. Ma soprattutto, penso alla possibilità di accesso a quei fondi europei che, nel periodo 2014-2020 hanno assegnato, ad esempio, 40 milioni di euro a Venezia per la modernizzazione dei servizi urbani e all'edilizia popolare. A Bressa chiedo di aiutarci a progettare la Trieste del futuro capoluogo e capitale di una Regione Speciale senza nascondere i rischi per una specialità che è a rischio se non sa rinnovarsi e senza cadere nella tentazione di allinearsi con quel partito del “no se pol” che, a Trieste, ha bloccato per 40 anni qualunque iniziativa».

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