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Giovedì, 25 Aprile 2024
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Serracchiani: «Avviare collaborazione regione-esperti presso l'Unione Europea»

Sono complessivamente 146 gli "esperti nazionali distaccati" dalle pubbliche amministrazioni del nostro Paese (i cosiddetti End) oggi impegnati nelle diverse istituzioni dell'Unione europea, ha incontrati a Bruxelles dalLa presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani

Sono complessivamente 146 gli "esperti nazionali distaccati" dalle pubbliche amministrazioni del nostro Paese (i cosiddetti End) oggi impegnati nelle diverse istituzioni dell'Unione europea.

La presidente del Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani li ha incontrati a Bruxelles, in occasione dell'annuale presentazione del Rapporto End (promosso dalla stessa Regione Friuli Venezia Giulia - l'anno passato dal Cnr/Centro nazionale Ricerche) alla quale sono intervenuti il vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, il sottosegretario per gli Affari europei Sandro Gozi, l'ambasciatore Stefano Sannino (rappresentante permanente d'Italia presso la Ue), l'europarlamentare Isabella De Monte e Giancarlo Defazio, presidente di Clenad Italia, l'organizzazione che rappresenta gli End nella capitale belga.

Un incontro, nella sede del Parlamento Ue, sul tema della "mobilità internazionale per accrescere le competenze della pubblica amministrazione", che ha permesso di confermare l'avvio, su scala più ampia e in termini di maggiore efficacia, come la presidente Serracchiani ha indicato, di una proficua collaborazione tra la Regione, questi esperti distaccati (di cui due provenienti proprio dall'Amministrazione del Friuli Venezia Giulia) e il Clenad.

"Il 2015 sarà di fatto l'anno in cui inizierà la fase di attuazione dei programmi operativi nell'ambito delle progettualità europee 2014-2020 con l'esigenza, anche del Friuli Venezia Giulia, di convogliare tutti gli sforzi della parte pubblica per sfruttare al meglio le risorse finanziarie europeeimpegnandole per contribuire alla realizzazione di iniziative e progetti che affrontino le nostre criticità e rilancino una fase di crescita", ha annotato Serracchiani.

Complessivamente, a grandi linee, nella nuova programmazione comunitaria 2014-2020, il budget del Friuli Venezia Giulia, tra Fondi strutturali (Fondo sociale europeo, Fondo europeo di Sviluppo regionale, Fondo Agricoltura) e programmi di cooperazione transfrontalieri (Ita-Austria e Ita-Slovenia) ammonta infatti a oltre 900 milioni di euro, "spalmati" in sette anni.

Il "distacco" di esperti e funzionari presso le istituzioni europee non deve essere visto come un mero centro di costo, bensì un investimento per il futuro per le amministrazioni di provenienza, ha rilevato la presidente Serracchiani: si attua una valorizzazione di abilità e competenze, una conoscenza approfondita dei meccanismi di funzionamento e delle complesse procedure in atto nell'amministrazione Ue che potranno poi arricchire, "al rientro" in Italia, le pubbliche amministrazioni d'origine, hanno confermato Serracchiani ed il sottosegretario Gozi.

Sempre di più deve svilupparsi una fertilizzazione, una maggior permeabilità tra pubbliche amministrazioni nazionali, centrali e del territorio (Regioni ed Enti locali), e Bruxelles - "l'altra capitale" d'Italia, come ha osservato Tajani - affinché "si pensi sempre di più europeo e si capisca il funzionamento della macchina europea", ha dichiarato l'ambasciatore Sannino.

Una pubblica amministrazione italiana che però ha bisogno, "ed in fretta", di aggiornarsi e riformarsi, come peraltro la Regione Friuli Venezia Giulia ha già iniziato a fare, ha rilevato Serracchiani, investendo sempre di più in competenze come quelle che possono fornire proprio gli esperti distaccati.

End italiani, ha aggiunto la presidente, che nel caso del Friuli Venezia Giulia, creando proprio le condizioni per un loro coinvolgimento diretto nelle "pratiche" riguardanti il nostro territorio e la sua peculiare collocazione geopolitica, potranno essere utili e determinanti anche nelle grandi strategie Ue come le macroregioni adriatico-ionico e l'area alpina, non solo nell'utilizzo dei fondi europei.

Risorse Ue, cospicue per il Friuli Venezia Giulia, che dovranno comunque essere oggetto, ha dichiarato Isabella De Monte, di specifiche iniziative per far conoscere al tessuto economico regionale ed al sistema delle autonomie locali potenzialità e ricadute.

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