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Carni rosse, Shaurli: «In FVG filiere certificate, tracciabili e trasparenti»

L'assessore regionale alle Risorse agricole interviene sul tema "carni rosse" sottolineando la necessità di evitare allarmismi. In regione controlli scrupolosi. Shaurli: «I cittadini sono sempre più attenti e consapevoli, chiedono qualità e trasparenza ed è quello che il sistema agroalimentare del Friuli Venezia Giulia è in grado di assicurare»

«Nell'affrontare il tema del consumo di carne rossa, credo che occorra evitare allarmismi e banalizzazioni e, prima di tutto, serva equilibrio, che peraltro è da sempre condizione importante per la dieta alimentare di ognuno di noi». A sostenerlo è l'assessore regionale alle Risorse agricole, Cristiano Shaurli, che interviene sul tema sollevato dall'Organizzazione mondiale della sanità (OMS). «I cittadini sono sempre più attenti e consapevoli, chiedono qualità e trasparenza - osserva l'assessore - ed è quello che il sistema agroalimentare del Friuli Venezia Giulia, e non da oggi, è in grado di assicurare».

«Le nostre produzioni agroalimentari - ricorda l'assessore Shaurli - si sono infatti orientate in tutti i campi verso l'alta qualità. I disciplinari che regolano per esempio il prosciutto di San Daniele o l'allevamento della nostra pezzata rossa, sono estremamente severi, a partire dai mangimi degli animali fino alla lavorazione e conservazione delle carni, rendendo così sicure le caratteristiche nutrizionali dei prodotti. Le filiere sono insomma certificate, tracciabili e trasparenti».

«E voglio ancora ricordare - conclude Shaurli - la scelta lungimirante di una Regione che garantisce i propri prodotti con il marchio AQUA, a tutela di una filiera che si svolge entro un territorio circoscritto e definito».

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