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Sicurezza, Martini (Pd): «Lega maestra allarmi infondati, telecamere guaste non sono eredità Cosolini»

Fabiana Martini, Capogruppo Pd in Consiglio comunale già assessora alla sicurezza e ai sistemi informativi respinge le accuse dell'attuale vicesindaco e assessore alla sicurezza, Pierpaolo Roberti, sulla cattiva manutenzione e incuria delle telecamere di videosorveglianza cittadine. Poi cita Dipiazza: «meno ciacole, più fritole!»

La capogruppo Pd in Consiglio comunale Fabiana Martini, ex assessore alla sicurezza e ai sistemi informativi non ci sta a essere tacciata come responsabile del mancato funzionamento di un terzo delle telecamere di sorveglianza della città di Trieste: «Il fatto che il vicesindaco Roberti e l'assessora Tonel tornino a distanza di dieci giorni sul tema delle telecamere significa che stanno esaurendo gli argomenti: fossi in loro mi preoccuperei, perché il 2018 è vicino ma non è domani».

Continua poi la Martini: «Ma tornando al tema della sicurezza e premesso che il modo migliore per garantirla è promuovere la convivenza civile e la coesione sociale non alimentando allarmi infondati, campo (quello degli allarmi infondati) in cui la Lega è maestra, le 25 telecamere a cui fanno riferimento gli assessori alla sicurezza e ai sistemi informativi erano perfettamente funzionanti fino al 20 giugno e la causa va eventualmente cercata in un guasto accidentale successivo e non certo in un'eredità della giunta Cosolini, che ha sempre cercato, di concerto con gli uffici, di prevedere e stanziare risorse per la videosorveglianza (tanto per citare gli ultimi interventi, per il 2014 è stato chiesto un finanziamento per la manutenzione e l'installazione di nuove telecamere, per il 2015 la manutenzione in spesa di parte corrente)».

«Senza queste risorse nessuna riparazione tanto sbandierata sarebbe stata al momento possibile. Ma si abituino Roberti e Tonel: le telecamere sono delicate, si tratta di una tecnologia complessa che ha bisogno di manutenzione costante e a volte non basta un click né una telefonata dell'assessore per risolvere il problema. Niente di più probabile che, come già accaduto in periodi particolarmente caldi, ci siano stati disservizi dovuti alle elevate temperature dei primi giorni di luglio (sperando che non sia imputabile alla giunta Cosolini anche l’ondata di calore che ci ha investito ad inizio mese) che hanno interessato alcuni apparecchi particolarmente esposti», ribadisce ancora Fabiana Martini, per poi continuare.

«Per non parlare del fatto che le telecamere su cui il Comune può contare non sono 70, come continuano ad affermare, ma circa 200 e che in vista del trasferimento della Sala Operativa della Polizia Locale nella caserma Beleno il così detto sistema di rilevamento dei vari apparecchi è già stato spostato in via Revoltella, rendendo meno immediata l'individuazione di quelli spenti. Forse in questa primissima fase del loro mandato farebbero meglio, per rendere un servizio più adeguato ai cittadini, a investire tempo e energie nel cercare di comprendere come funzionano le cose e nel confrontarsi con i validissimi tecnici di cui può avvalersi l'Ente, che potrebbero aiutarli in tal senso. Come direbbe il sindaco Dipiazza, meno ciacole e più fritole!».

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